La principessa Aiko non salirà mai al trono del Giappone: il suo difetto è essere donna
La linea conservatrice vince ancora in Giappone. Il Governo ha chiamato in causa consiglieri ed esperti per decidere in merito a una spinosa questione, che però non ha trovato l'epilogo che tanti speravano. Si tratta della successione al trono: al momento le donne sono escluse e non possono regnare. Si pensava che le cose potessero finalmente cambiare, sia perché l'attuale imperatore ha un'unica figlia femmina e sia perché la popolazione sembra essere favorevole a un cambiamento. Peccato, però, che il Governo la pensi diversamente. Era stata istituita una commissione apposita, che potesse dare soluzione al problema della successione, garantendo così la continuità del regno. Ma la commissione si è esposta a sfavore dell'integrazione delle donne nella linea di successione, senza possibilità di appello. A prevalere è stata la linea conservatrice del primo ministro Yoshihide Suga, convinto che le cose debbano continuare come è sempre stato per 125 generazioni nella legge imperiale giapponese: a salire il trono devono essere solo gli uomini.
Sei donna? Allora non puoi salire al trono
La principessa Aiko, unica figlia dell'attuale imperatore Naruhito e di sua moglie Masako, non salirà mai al trono e non avrà mai il titolo di imperatrice del Giappone. A sua sfavore non ci sono inimicizie o demeriti, ma unicamente il suo sesso che la rende inadatta a governare il Paese. La legge imperiale giapponese glielo proibisce in quanto donna. La tradizione secolare vede solo uomini imperatori, perché più forti, perché più valorosi, perché più coraggiosi. Il tentativo di invertire questa rotta sessista si è dimostrato un fallimento e questo va a discapito della dinastia, visto che al momento non ci sono figli maschi di diretta discendenza dell'imperatore e si contano anche ben pochi eredi, che possano garantire la continuità.
La linea di successione giapponese
Il 61enne imperatore Naruhito è salito al trono nel 2020 in seguito all'abdicazione del padre Akihito. Lui e sua moglie hanno avuto un'unica figlia femmina, la principessa Aiko attualmente 19enne. Al popolo piace molto, ma di lei si sa poco: vige la massima riservatezza circa i reali nipponici. Ma lei è stata descritta come una ragazza affabile e simpatica, molto interessata all'arte e brava negli studi, suona il pianoforte e il violino, scrive poesie e le piace il sumo. Nonostante tutto questo, non può regnare! Il titolo dovrebbe dunque passare al fratello dell'attuale imperatore, il 56enne Akishino, che a sua volta ha un figlio di 15 anni. Se quest'ultimo non dovesse avere figli maschi la dinastia finirebbe con l'estinguersi e tutto in nome di una legge che consente alle donne di regnare solo in un caso, che si è verificato tre volte nella storia. Una donna può salire al trono solo in qualità di reggente, in attesa di consegnarlo a un erede maschio o a un figlio maschio dell'età giusta. Progresso e tradizione da tempo fanno a guerra nel Paese, dove si cerca a fatica di superare uno status che appare del tutto anacronistico.
Tradizione VS Innovazione
In Gran Bretagna è stata in vigore la legge salica fino al 2011, quando si è deciso di includere in linea di successione al trono anche le donne. Difatti Charlotte, la secondogenita di William e Kate, potrebbe diventare regina un giorno (al momento è quarta in linea di successione). Saranno future principesse anche Caterina Amalia di Orange Nassau in Olanda e Leonor di Borbone in Spagna. In Giappone l'assetto della legge imperiale è incrollabile e sembra davvero impossibile scardinare questa antica credenza del tutto discriminatoria che ritiene le donne inadatta a governare. E quello che succede nell'impero è specchio di una situazione generalizzata, nel Paese. Secondo un rapporto del World Economic Forum del 2021 il Giappone è messo malissimo in quanto a parità di genere, soprattutto nella politica. Le donne in Parlamento sono il 10% del totale. Anche sul fronte della retribuzione ci sono notevoli differenze, con un divario sostanziale: le donne guadagnano in media la metà degli uomini. La difficoltà oggettiva di mettere sul trono dei maschi, vista la loro scarsità in famiglia e l'opinione favorevole del popolo a un cambiamento, si spera possa trainare il Paese verso questa rivoluzione. Vedere sul trono Aiko sarebbe un importante messaggio di parità e inclusione, che potrebbe riversarsi anche in tutti gli altri aspetti della vita del Giappone, attualmente così indietro.