La prima agenzia di moda di Kabul regala un sogno alle aspiranti modelle afghane
I ragazzi e le ragazze afghane appassionati di moda possono finalmente tirare fuori dal cassetto il loro sogno: tutto questo grazie a un'agenzia professionale per modelli e modelle, la prima in Afghanistan, che potrà dare loro qualche concreta possibilità. Pensare a quel Paese fa pensare subito a un mondo molto distante dal nostro dal punto di vista culturale, politico, religioso e sociale. Si pensa alla guerra, si pensa al velo, si pensa all'Islam, si pensa inevitabilmente a limitazioni e restrizioni che riguardano soprattutto le donne. Ma anche lì ci sono giovani che meritano di essere ascoltati con dei sogni che meritano di essere coltivati: e ciò che intende fare la Modelstan è proprio questo.
Fare la modella in Afghanistan oggi è possibile
Fino a questo momento non c'era mai stata in Afghanistan un'agenzia professionale apposita, specializzata nel dare opportunità ad aspiranti modelli e modelle. La Modelstan del giovane imprenditore Hamid Wali si trova a Kabul e sta muovendo i suoi primi passi nel settore fashion, non senza difficoltà e ostacoli. Il suo non è solo un progetto per dare lavoro, dietro c'è qualcosa di più concettuale: c'è la volontà di dare un'immagine diversa del Paese, il desiderio di dire ai giovani che devono continuare a lottare per un mondo migliore e soprattutto libero e uguale per tutti. La prima occasione concreta è stata data col concorso Miss&Mr.Beauty 2020, un evento di scouting che si è svolto in un lussuoso hotel poche settimane fa: la prima grande competizione di bellezza per uomini e donne. I sessanta partecipanti, di età compresa tra i 14 e i 30 anni, hanno sfilato in passerella indossando abiti tradizionali, le donne con e senza velo. «Siamo un gruppo di giovani afghani. Alcuni pensano che siamo alleati con una nazione occidentale e riceviamo finanziamenti da un’ambasciata occidentale. Ma non siamo promotori della cultura occidentale, siamo afghani, siamo promotori della nostra cultura» ha specificato Hamid Wali intervistato dal quotidiano Arab News.
I pregiudizi sociali sono i più difficili da abbattere
La religione è un fattore che influenza molto la società afghana, per questo diverse famiglie hanno avuto difficoltà ad accettare l'ingresso in agenzia dei loro figli. Sono state le donne le più penalizzate. Hamid Wali ha riportato la storia di Nigara Sadaat, eletta dalla giuria Miss Beauty, ma costretta a partecipare al concorso di nascosto. Una volta appresa la sua presenza in gara attraverso i media locali, i genitori le hanno impedito di tornare a casa. Ora è ospite di sua sorella. Stessa sorte anche per Mr.Beauty, il ventenne Mortaza Safi, il quale ha raccontato: "Mio padre ha mostrato la massima opposizione. Mi ha costretto a radermi la testa in modo che cambiassi idea e mi ha portato da un barbiere, pensando che se avessi perso i capelli non sarei stato in grado di partecipare alla competizione". Ma lui ha partecipato ugualmente e ha vinto. La nuova generazione afghana non vuole vivere nel terrore e non vuole rinunciare ai propri sogni, ma è intenzionata a combattere in nome del diritto alla libertà e alla felicità.