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La moda piange Giovanni Gastel, il fotografo che raccontò l’ascesa dello stile italiano nel mondo

Nipote del regista Luchino Visconti, si avvicinò alla fotografia da ragazzo con una lunga gavetta iniziata nello scantinato di casa e proseguita a Londra. Le prime campagne di moda arrivarono negli anni Ottanta, l’ultima appena una settimana fa. Tanti i messaggi di cordoglio per la sua scomparsa, da Mara Venier a Donatella Versace.
A cura di Beatrice Manca
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Davanti al suo obiettivo hanno posato politici e celebrità, ma Giovanni Gastel è stato anche uno dei fotografi di moda più eleganti e raffinati del Paese. Proprio dalle riviste di moda era partito, immortalando il boom del Made in Italy negli anni Ottanta e continuando a scattare campagne e servizi di moda fino alla fine. L'ultimo era stato pubblicato solo una settimana fa, e aveva come protagonista Malika Ayane. Giovanni Gastel si è spento a Milano a 65 anni, per le complicazioni legate al Covid. L'arte era nel suo dna: Gastel era infatti il nipote del regista Luchino Visconti. Ma questo non gli diede nessuna raccomandazione o privilegio: aveva imparato il mestiere da giovanissimo con una lunga gavetta negli anni '70 tra l'Italia e l'Inghilterra. La sua scalata nel mondo della fotografia di moda era iniziata dallo scantinato di casa sua e culminata con importanti riviste (da Vogue a Rolling Stones) e campagne per Maison internazionali, da Versace a Dior.

La carriera nella moda

Negli anni Ottanta iniziò la sua carriera nel mondo della moda, grazie all'intuito della sua agente Carla Ghiglieri: arrivarono i primi servizi fotografici per importanti riviste, tra cui Vogue. Erano gli anni in cui il Made In Italy si stava prendendo la scena in Europa e nel mondo, grazie al lavoro di geni creativi come elio Fiorucci, Krizia, Ottavio e Rosita Missoni, Gianni Versace. Tutti questi brand scelsero Gastel almeno una volta per le loro campagne pubblicitarie. Ma la sua fama superò presto i confini nazionali e arrivarono i lavori commissionati da Dior, Nina Ricci, Guerlain. Di fronte alla sua macchina fotografica le donne diventano icone assolute, senza condizionamenti imposti dalla moda o dal trucco: lo sguardo era l'unico accessorio che indossavano. Un esempio è lo splendido ritratto di Franca Sozzani, in dolcevita nero. Anche nelle sue campagne di moda le modelle erano sempre eteree, sublimi, in fotografie capaci di superare il tempo.

Giovanni Gastel sul suo profilo Instagram
Giovanni Gastel sul suo profilo Instagram

Il ricordo di Donatella Versace: "Gentile e generoso"

I suoi scatti di moda erano vere opere d'arte, tanto da fargli guadagnare una mostra personale nel 1997 alla Triennale di Milano. Dalla moda si appassionò ai ritratti, alle storie raccontate dai volti e dalle mani. Davanti al suo obiettivo hanno posato Barack Obama, Bebe Vio, Diego Armando Maradona, De Gregori (e l'elenco potrebbe continuare all'infinito). "Ha saputo ritrarre e cogliere l'intimità dei grandi personaggi della moda e della cultura internazionale" ha riconosciuto il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. Tanti i messaggi di cordoglio, da Roberto Bolle a Mara Venier. Il più toccante, quello di Donatella Versace: "C'è un dolore che le parole non sanno descrivere, un dolore che non si riesce a comprendere tanto è improvviso e inaspettato, un dolore che ti fa sentire persa. Oggi ho perso un caro amico, Giovanni Gastel. Era capace di vedere la bellezza in tutte le cose, la sua generosità e gentilezza d'animo non conoscevano confini".

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