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La gravidanza surrogata non è la via più facile: Kim Kardashian rivela perché lo ha fatto

Kim Kardashian ha avuto il terzo figlio attraverso una gravidanza surrogata e, nonostante per molti possa sembrare una soluzione “semplice”, lei ha voluto smentire ogni tipo di critica. Ecco perché ha optato proprio per una scelta simile.
A cura di Valeria Paglionico
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Kim Kardashian è diventata mamma per la terza volta e ha ricevuto anche un dono preziosissimo da Beyoncé e Jay-Z. Dopo North e Saint, ha accolto un terzo bambino nella sua famiglia, anche se questa volta non ha affrontato in prima persona una gravidanza ma si è affidata a una madre surrogata. Sono moltissimi quelli che non hanno apprezzato la sua scelta, non rendendosi conto del fatto che ha avuto i suoi motivi per farlo. Ecco cosa ha dichiarato la regina dei social sulla decisione di non affrontare una terza gestazione.

Kim Kardashian spiega perché ha scelto una gravidanza surrogata

Kim Kardashian ha 37 anni e, dopo aver avuto 2 figli con delle normali dolci attese, ha voluto un terzo bambino con una gravidanza surrogata. Il motivo per cui lo ha fatto è molto semplice: oltre al fatto che le gestazioni hanno stravolto completamente il suo corpo, quando aspettava dei bambini ha sofferto di preeclampsia, una condizione che può causare ipertensione e danni ai reni. Nonostante la scelta possa essere considerata la più semplice per una donna che vuole dei figli, la Kardashian ha trovato il modo per smentire ogni tipo di critica. La star ha infatti dichiarato: "Avere una gravidanza surrogata è diverso ma chiunque dice o pensa che sia la via d'uscita più facile si sbaglia. La gente crede che sia meglio perché non ci sono cambiamenti fisici, dolore o complicazioni ma per me è stato difficile non portare nel grembo il mio bambino, specialmente dopo averlo fatto con North e Saint". Insomma, la moglie di Kanye West non avrebbe vissuto bene il fatto di non aver sentito il piccolo crescere nel suo grembo ma oggi è riuscita a superare ogni tipo di trauma. Ora vuole raccontare con orgoglio la sua storia per far capire a tutte che affidarsi a una madre surrogata non deve essere considerata una scelta "di serie b".

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