“La famiglia mi aiuta a rimanere positiva”: la donna più brutta del mondo si racconta
Lizzie Velasquez ha 27 anni, viene da Austin che è stata definita “la più brutta del mondo”. Nel momento in cui ha scoperto quel terribile appellativo, aveva solo 17 anni ed è stato il giorno più brutto della sua vita. Lizzie è affetta dalla sindrome neonatale progeroide, una rara patologia che le impedisce di ingrassare, che le causa invecchiamento precoce e che l’ha resa cieca ad un occhio.
Oggi, a quasi 10 anni di distanza, ha imparato ad essere forte e a non preoccuparsi più dei giudizi altrui. E’ riuscita a trasformare l’odio in una spinta motivazionale, mettendosi a capo dei movimenti antibullismo ed insegnando nelle scuole americane i segreti per mantenere fiducia e sicurezza in se stessi. Ad averla aiutata in questa sua lotta è stata la famiglia, Lizzie ha infatti dichiarato: “Le mie origine ispaniche mi hanno reso la persona che sono oggi, senza alcun dubbio. La cosa più importante che ho appreso dalla mia cultura è che il sostegno delle persone che ami è importante”.
Se è riuscita a trasformare l’odio in positività e a diventare una fonte d’ispirazione per tutte le vittime di bullismo e derisione, lo deve solo alla sua enorme “enorme” famiglia messicano-statunitense, tutti l'hanno trattata in modo normale, senza attenzioni particolare, le hanno permesso di sentirsi semplicemente Lizzie. E' proprio in questo modo che ha trovato la forza di andare avanti con il sorriso, senza preoccuparsi dei giudizi e delle critiche degli sconosciuti.