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La chiamano Pinocchio, si rifà il naso 2 volte dopo che il primo intervento è andato male

Sophie Morris ha 27 anni e fin da bambina ha sempre odiato il suo naso, i compagni di classe la chiamavano Pinocchio. Qualche anno fa si è sottoposta a un intervento di chirurgia per correggerlo ma il risultato è stato disastroso. Ha avuto bisogno infatti di una seconda operazione per essere finalmente soddisfatta.
A cura di Valeria Paglionico
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Sophie Morris è una donna di 27 anni, viene da Worcester e fin da bambina ha sempre odiato il suo naso. Da piccola addirittura è stata vittima di bullismo, i compagni di classe la chiamavano Pinocchio e la cosa non ha fatto altro che accrescere il suo complesso. E' proprio per questo che, dopo aver messo da parte un bel gruzzolo, si è servita della chirurgia estetica per correggerlo, peccato solo che il primo intervento a cui si è sottoposta non abbia avuto i risultati sperati.

Dopo aver speso 3.500 sterline, si è trovata con una sorta di "ammaccatura" sul naso e una deformità forma di V rovesciata, se la si guardava dal basso si poteva vedere chiaramente il punto in cui le ossa si congiungevano alla cartilagine. Non è un caso che in moltissimi le chiedevano come si fosse rotta il naso, rispondere che in verità era solo una conseguenza di un'operazione correttiva era davvero imbarazzante. "Mi pento di aver fatto un ritocco e voglio avvertire gli altri sui possibili rischi della rinoplastica. Le star che si sono rifatte il naso fanno credere che sia una soluzione rapida ma la verità è che si possono avere delle gravi conseguenze", ha spiegato Sophie disperata.

E' stata costretta a fare una frangia laterale per "distogliere l'attenzione" da quei piccoli difetti, cosa che ha reso ancora più evidenti i suoi disagi. Inevitabilmente ha deciso di finire per la seconda volta sotto i ferri, spendendo altre 10.000 sterline. Oggi, però, è finalmente contenta del risultato raggiunto, anche se consiglia a tutti di andare cauti con scelte simili: è meglio amarsi così come si è, evitando di sottoporsi a operazioni tanto invasive che potrebbero avere innumerevoli effetti collaterali.

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