La bellezza inquietante di Dior: la nuova collezione è ispirata alle fiabe (ma senza lieto fine)
Una sfilata ispirata alle fiabe: ma non quelle leziose e rassicurante di Walt Disney, piuttosto alle fiabe della tradizione popolare piene di mostri, crudeltà e senza lieto fine. La sfilata di Dior trasmessa in digitale durante la Paris Fashion Week in corso è intitolata "La Bellezza Inquietante" e come ogni fiaba che si rispetti è piena di significati simbolici. Innanzitutto la data: è stata trasmessa l'8 marzo, la Giornata dedicata ai diritti delle donne. Poi il luogo: i suggestivi corridoi di Versailles. Una sfilata dir poco crepuscolare: le modelle si muovono in penombra tra corridoi pieni di spine, come se attraversassero i saloni del palazzo nel cuore della notte. La direttrice creativa Maria Grazia Chiuri ha disegnato mantelle in stile Cappuccetto Rosso e abiti lunghi da principessa, vestiti da collegiale scuri con colletti bianchi e cappottini doppiopetto pronti per il freddo della prossima stagione invernale.
La sfilata nella Reggia di Versailles
Per presentare la nuova collezione pret-à-porter la stilista Maria Grazia Chiuri ha scelto un luogo e una data dal forte valore simbolico. La sfilata (registrata a porte chiuse per via della pandemia in corso) è stata trasmessa l'8 marzo, durante la Giornata Internazionale della Donna: una data scelta non a caso, visto l'impegno femminista della designer italiana. La location scelta è un luogo ricco di storia e di fascino: la famosa Sala degli Specchi della Reggia di Versailles. Un evento storico: è la prima volta che il palazzo reale si apre alla moda.
Un comunicato della Maison spiega che quel luogo era un "potente punto di riferimento per Monsieur Dior" e che è stato scelto per i profondi legami con la cultura francese. La magnificenza del salone è stata trasformata da un'istallazione artistica, "La Galerie des Ombres", creata da Silvia Giambrone, con specchi opachi dove si muovono ombre. Mentre le modelle sfilavano, un gruppo di ballerini ha inscenato una performance di danza.
La collezione Autunno/Inverno 2021-22 di Dior
Nella collezione disegnata da Maria Grazia Chiuri si fondono richiami diversi: un tema presente è sicuramente quello dell'infanzia. Le modelle indossano abiti da collegiale bianchi e neri, colletti inamidati e grembiulini neri, casacche abbottonate e calzettoni bianchi. Elementi ricorrenti nella collezione sono le maniche a sbuffo e le pettorine in pizzo sangallo.
Il tema dell'infanzia si intreccia con quello, parallelo, delle fiabe. Non quelle zuccherose di Walt Disney, ma quelle popolari raccontate da autrici meno conosciute come Madame d’Aulnoy e Madame Leprince de Beaumont. In particolare la Chiuri cita una versione meno conosciuta della Bella e La Bestia: le rose sono un elemento ricorrente nel video e nelle stampe d'archivio.
Torna la giacca Bar, la colonna portante del lavoro di Monsieur Christian Dior, indossata con la cintura a vista. I cappotti e le giacche doppiopetto si ispirano al Soldatino di Stagno, con motivi rossi e bianchi o scintillanti riflessi metallici. E infine ecco spuntare Cappuccetto Rosso, con l'inconfondibile cappuccio scarlatto, la camicia abbottonata e un rigoroso pantalone con le pence.
Chiudono la sfilata gli abiti da sera principeschi (da favola nel vero senso della parola), con giochi di tulle, strascico e applicazioni floreali. Spesso accusate di perpetrare lo stereotipo della damigella in difficoltà, le fiabe immaginate da Maria Grazia Chiuri in realtà liberano le donne dalla quotidianità e le fanno evadere in un modo di immaginazione in cui tutto è possibile. Di notte le ragazze diventano maghe, streghe o fatucchiere. Regine (di stile) nei corridoi di Versailles o intrepide Cappuccetto rosso che non hanno paura di incontrare il lupo lungo il loro cammino.