Kristen Stewart è Lady D: i costumi del film raccontano una vita apparentemente perfetta ma infelice
Jacqueline Durran non è certo una novellina, nel mondo del cinema. La costumista due volte premio Oscar (per Anna Karenina e Piccole donne) ha lavorato a produzioni di grande successo, tra cui anche Espiazione e Orgoglio e Pregiudizio, ma stavolta si è trovata di fronte a una sfida davvero notevole. Le è stato chiesto dal regista Pabrlo Lorrain di trasformare Kristen Stewart in Diana Spencer. L’attrice, diventata nota al grande pubblico come la Bella Swan di Twilight, interpreta Lady D nel film di prossima uscita, Spencer. Il ruolo giocato dai costumi si è rivelato essenziale per rendere i tormenti e i fantasmi di questa donna, diventata un’icona anche per i suoi look.
Lady D raccontata attraverso gli abiti
Spencer: è chiara l’intenzione del regista di raccontare la Diana nella sua essenza più vera e profonda, per questo la scelta di intitolare il film col suo cognome da nubile, prima dello stravolgimento portato dall’ingresso nella famiglia reale, sposando il principe Carlo. L’idea di Lorrain, espressa sin da subito alla costumista, era restituire il ritratto di una donna all’apparenza perfetta e con una vita perfetta, ma in realtà profondamente infelice. Intervistata da EW Jaqueline Durran ha spiegato di aver fatto molte ricerche: "È stata in assoluto la persona più fotografata che abbia mai incontrato. Su un qualsiasi motore di ricerca ci sono migliaia e migliaia di immagini. Si trattava di individuare in che direzione muoversi all'interno di questa vasta gamma di opzioni. E abbiamo anche ristretto il campo in un lasso di tempo preciso, 1988-1992. L'idea era non replicare pedissequamente tutti i look, ma lasciarci ispirare. In alcuni casi abbiamo usato cose che erano esattamente nel suo stile e in altri casi ci siamo lasciati andare".
Non sono mancati gli accorgimenti tecnici per slanciare la figura dell’attrice protagonista, di fatto molto meno alta di Lady D: "Alzavamo il punto vita, cambiavamo leggermente la proporzione dei vestiti. Nessuna grossa modifica, ma abbiamo evitato cose che mettevano in evidenza il fatto che è più bassa di Diana".
La principessa era legatissima alla Maison Chanel che l'aveva eletta propria musa: per questo regista e costumista hanno fatto molto affidamento su quella tipologia di outfit e su quello stile. Di Chanel, per esempio, era il famoso cappotto rosso indossato nel 1988 in occasione di un viaggio a Parigi, difatti replicato anche per Kristen Stewart. Quel capo fa oggi parte degli archivi della Maison francese che oggi ha scelto come suo volto proprio quello dell'attrice statunitense. In lei l'allora direttore creativo Karl Lagerfeld ha riconosciuto una donna moderna e anticonformista, che punta sulla propria unicità e che non è disposta ad adeguarsi.
Le restrizioni imposte dalla famiglia reale in fatto di abbigliamento non si potevano trascurare, anche quelle sono state fonte di dolore per la principessa, bloccata in un mondo fatto di formalità ed etichetta in cui non poteva essere se stessa. Basti pensare all’abito indossato in una delle prime cene ufficiali (e riproposto anche nel film), abbinato a una collana di perle regalata da Carlo: un look tecnicamente perfetto, ma opprimente. Proprio come la vita della principessa triste.