Kamala Harris in viola all’Inauguration Day: per la prima volta da vicepresidente “imita” Jill Biden
Oggi è una giornata speciale per Kamala Harris: la prima vicepresidente donna degli Stati Uniti ha preso parte all'Inauguration Day, cerimonia che, sebbene blindatissima e senza pubblico, ha segnato l'insediamento ufficiale di Joe Biden alla Casa Bianca. Fin da quando il nuovo Presidente americano ha vinto le elezioni, la Harris ha dimostrato di non lasciare nulla al caso in fatto di stile, il look firmato Carolina Herrera sfoggiato durante il primo discorso pubblico, ad esempio, nascondeva un preciso significato simbolico. Oggi, dopo aver indossato dei calzini "femministi" a poche ore dalla cerimonia, ha puntato sul viola, prendendo esempio dalla neo-First Lady Jill Biden.
Kamala Harris, il look per l'insediamento di Biden
Kamala Harris ha debuttato nei panni di vicepresidente americana con stile: per l'Inauguration Day ha infatti puntato su un look viola, indossando un elegante cappotto ampio e lungo fino alla caviglia firmato dal giovane stilista afroamericano Christopher John Rogers, arricchito da una spilla sul bavero a forma di bandiera a stelle e strisce. Lo ha abbinato a un vestito in tinta di un altro designer emergente, Sergio Hudson, mentre per le scarpe ha optato per dei décolleté color nude con il tacco medio. Non ha rinunciato alla collana di perle, ormai diventata il tratto distintivo del suo stile.
Perché Kamala Harris ha scelto il viola
Il look scelto da Kamala Harris per l'insediamento di Biden ricorda in modo impressionante quello sfoggiato dalla First Lady Jill alla vigilia della cerimonia. Così come quest'ultima, anche la vicepresidente non ha scelto il viola a caso: si tratta infatti di una tinta che in politica viene considerata un simbolo di unità poiché unisce rosso (il colore del partito repubblicano) e il blu (il colore del partito democratico).
Facendo riferimento anche alla bandiera delle suffragette, è capace di inviare un messaggio potente anche in fatto di diritti delle donne. La Harris, inoltre, non si è affidata a Maison e brand di successo, ha preferito degli stilisti emergenti e il motivo è molto semplice: vuole sostenere le piccole aziende e i marchi locali appena nati in un periodo di forte crisi economica come quello che stiamo vivendo.