In Italia dieci milioni di donne rinunciano al lavoro per dedicarsi alla famiglia
Anche se le donne sono sempre più emancipate e desiderose di trovare la propria indipendenza, sembra che non riescano proprio a conciliare impegni familiari e professionali. Secondo i dati Istat relativi al 2011, sono poco meno di 10 milioni quelle che in Italia si trovano costrette e rinunciare al lavoro per dedicarsi alla vita da casalinghe. Si tratta dunque del 44,1% della popolazione femminile tra 18 e 74 anni che per una gravidanza o per volere dei propri familiari ha rinunciato al lavoro, ad una promozione, oppure ancora ha preso congedi con retribuzione parziale.
A dispetto di quanto si potrebbe pensare, anche gli uomini spesso si trovano nella stessa condizione: sono poco più di 4 milioni coloro che abbandonano la propria professione per dedicarsi al 100% alla famiglia, praticamente meno della metà della popolazione femminile. Anche se i dati raccolti fanno riferimento a 4 anni fa, la situazione sembrerebbe invariata: secondo l'Istituto di statistica, anche nel 2012 quasi una madre su quattro di quelle occupate in gravidanza ha deciso di non lavorare più dopo la nascita del piccolo e questi numeri sarebbero rimasti identici anche negli anni successivi.
Allo stesso tempo, però, sono aumentate rispetto al passato le donne capofamiglia e le monogenitore, che hanno le entrate economiche maggiori o che vivono sole. Insomma, il numero delle donne che provano ad avere una vita professionale è aumentato moltissimo negli ultimi anni, anche se rimane inferiore a quello degli altri paesi dell’Unione Europea e se tende a diminuire bruscamente quando ci si crea una famiglia. Sembra dunque che l’Italia abbia ancora tanto da realizzare nel campo dell’emancipazione femminile.