«Il tuo corpo ti ama anche quando non lo ami»: Lea Dunham in intimo racconta la sua endometriosi
Un selfie scattato allo specchio con indosso un body intimo nero. Così Lena Dunham, scrittrice, regista e attrice, si è presentata ai suoi follower nell'ultima fotografia pubblicata su Instagram. Capelli lunghi e sciolti che le cadono su una spalla e mano poggiata su un fianco. Ad accompagnare lo scatto, una didascalia nella quale la Dunham ricorda il mese di sensibilizzazione sull'endometriosi, una patologia femminile di cui lei stessa soffre, determinata da un accumulo anomalo all'esterno dell'utero di cellule endometriali, che dovrebbero trovarsi al suo interno e che comporta forti dolori nonché sofferenze intestinali.
Sai quando sei a casa da sola e ti rendi conto che saresti più felice in una tutina sexy piuttosto che nel tuo pigiama macchiato di ketchup e cibo per gatti? E ciò non ha a che fare con un ragazzo o un servizio fotografico o con il prima e dopo una perdita di peso, è solo per la sensazione di gioia che provi nel vestire il tuo unico e solo corpo con bei tessuti, il piacere unico di ammirare i colpi di scena di quel corpo che ti ama da morire anche quando tu non lo ami.
La battaglia personale di Lena Dunham
L'attrice 33enne nel 2018 aveva deciso di raccontare in un saggio, pubblicato su Vogue, la sua battaglia con l'endometriosi e la decisione di effettuare una isterectomia. Nel corso degli anni la Dunham ha imparato ad accettare il proprio corpo e ad accettarsi per come è. Non si tratta di body positive, piuttosto l'attrice si considera "body tolerant", quella stessa tolleranza che l'ha portata a convivere con la sua malattia cronica, allontanandosene quando può, ma senza dimenticare che esiste e che fa parte indubbiamente di lei. «Lei è me. Io sono lei. Abbiamo solo l'un l'altra, quindi dobbiamo restare unite. E a volte questo significa indossare un po' di pizzo per ricordarle che mi importa».
I dati relativi all'endometriosi nel nostro Paese
L'endometriosi è una malattia che colpisce molte donne nel mondo. Solo in Italia ne soffre il 10-15% della popolazione femminile in età riproduttiva, mentre il 30-50% interessa le donne infertili o con difficoltà di concepimento. Il picco si verifica tra i 25 e i 35 anni, ma la patologia può comparire anche prima. Sono 3 milioni le diagnosi conclamate. A causa dei dolori e delle problematiche che comporta, nel nostro Paese è inserita nell’elenco delle patologie croniche e invalidanti.