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Il rosso, le rose e le borchie: Pierpaolo Piccioli ridefinisce Valentino partendo dai suoi simboli

A Shangai è stato inaugurato il primo evento di “brand experience” voluto da Piepaolo Piccioli: “Valentino: Re-Signify Part One”. Si tratta di un luogo pensato per avvicinare il pubblico cinese ai codici estetici di Valentino, alla sua storia passata e alla sua nuova identità, attraverso istallazioni e capi di moda.
A cura di Beatrice Manca
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Valentino guarda a Oriente. Precisamente a Shangai, dove è stato inaugurato l'evento multimediale "Valentino: Re-Signify Part One", un viaggio dentro i codici estetici della maison, tra l'eredità e il futuro.  Uno spazio aperto in cui passato e il presente della Maison Valentino interagiscono con l'arte contemporanea, dal cinema alla video arte alla computer grafica. Non è una mostra, anche se si può visitare fisicamente. Non è una collezione, anche se ci sono alcuni tra i capi iconici della Maison. La parola giusta per definirla è "brand experience", cioé un’esperienza, un percorso multimediale per avvicinare il grande pubblico all'essenza di Valentino, partendo proprio dal lontano Oriente, il mercato oggi più promettente per il lusso e per la moda.

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Cosa significa "Valentino: Re-Signify"

La "risignificazione" è il processo che attribuisce nuovi significati a eventi e concetti del passato. Metaforicamente, è ciò che Pierpaolo Piccioli vuole fare alla guida di Valentino: rileggere gli elementi che costituiscono la celebre eredità della casa di moda con cifre contemporanee. Un processo che viene mostrato all'interno della Power Station of Arts di Shangai attraverso abiti, scarpe e accessori iconici della Maison, ma anche tramite opere di artisti come Jacopo Benassi, Cao Fei, Jonas Mekas, Stanley Mouse e Robby Müller. "Resignify" significa anche appropriazione: un modo personale di interpretare i simboli, elaborarli e ricontestualizzarli nel nostro presente. Innanzitutto, il rosso: il colore simbolo della maison, tanto che oggi si parla di "rosso Valentino" per la particolare sfumatura usata da Garavani. Poi i fiori: la rosa, simbolo di femminilità e di sensualità, che appare in installazioni video e sugli abiti esposti. E infine la borchia "stud" motivo iconico di borse e scarpe, che campeggia in una sala dalle mura argentate in rilievo. Un viaggio a tappe nell’universo estetico dell’Atelier, tra botanica e abilità artigianale.

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Perché Pierpaolo Piccioli ha scelto Shangai

L'esperienza multimediale è stata creata grazie al lavoro di Mariuccia Casadio e Jacopo Bedussi, in un allestimento creato da Kennedy London. Resterà aperta e visitabile fino 17 gennaio: Pierpaolo Piccioli, durante una conferenza stampa virtuale, ha spiegato che ha voluto iniziare proprio dove l'immaginario di Valentino è meno noto. L'Asia inoltre rappresenta un mercato formidabile per il lusso: la Cina sarà l’unico Paese a non registrare una flessione nei consumi. Anzi: gli analisti finanziari prevedono che si concluderà con un bel segno più. Il primo Paese a essere colpito dalla pandemia globale è stato anche il primo a uscirne. Dopo il lockdown ha assistito a un rimbalzo negli acquisti: è il cosiddetto "revenge shopping" che si orienta soprattutto in beni voluttuari e prodotti di lusso. Quella di Valentino quindi è una magnifica strategia di storytelling, ma anche un'abile scelta di marketing.

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