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Il Covid ha aumentato lo stress di essere genitori: come affrontare il parental burnout

Stress, fatica, fantasie di fuga: sono queste le sensazioni che affollano la mente dei genitori affetti da parental burnout. Nell’ultimo anno tantissime mamme e papà, a causa della pandemia, hanno iniziato ad avvertire ancora più forte questa sensazione di esaurimento emotivo. Come affrontare lo stress e la stanchezza (e anche i sensi di colpa) lo abbiamo chiesto alla psicologa e psicoterapeuta Katia Marilungo.
Intervista a Dott.ssa Katia Marilungo
Psicologa, psicoterapeuta e Presidentessa dell'Ordine Psicologi Marche
A cura di Francesca Parlato
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Forse ne soffrite anche voi e non lo sapete. Il parental burnout è il lato B dell'essere genitori. Ci sono le soddisfazioni, le gioie, la felicità di avere un figlio, ma l'altra faccia della medaglia è fatta di stanchezza, fatica e frustrazione. E quando queste sensazioni sono talmente forti da sopraffare la madre o il padre si rischia il burnout. Un termine preso in prestito dal mondo del lavoro che descrive uno stato di fortissimo stress e un esaurimento sul piano fisico e emotivo a causa di un sovraccarico lavorativo. "Il parental burnout si manifesta con alcuni sintomi come la sensazione di affaticamento, la difficoltà a gestire gli impegni, alterazioni del sonno, somatizzazioni come mal di testa o disturbi gastrointestinali, fantasie di fuga " ha spiegato a Fanpage.it la psicologa e psicoterapeuta Katia Marilungo.

Il senso di colpa nei confronti dei figli

A questa sensazione di stanchezza e diciamolo pure spesso anche di insofferenza nei confronti dei figli si accompagna spesso il senso di colpa. Il genitore, esasperato dalla stanchezza, vivrà un vero e proprio conflitto tra l'amore per i propri bambini e la difficoltà nel dedicargli del tempo di qualità e il desiderio di prendersi del tempo per sé. "Una madre e un padre stanchi sentiranno di non riuscire a fare del meglio per il loro figlio, metteranno in atto dei comportamenti che riterranno inadeguati o manchevoli e sarà questo a provocare in loro un senso di colpa. Innescando un vero e proprio circolo vizioso". Il senso di colpa diventa infatti causa e effetto. "Più siamo stanchi, più ci sentiamo in colpa, e più il nostro il livello di stress aumenta, innescando una reazione a catena che non potrà fare altro che peggiorare la nostra situazione".

Il parental burnout e il Covid

Negli ultimi dodici mesi questo lato B ha drammaticamente preso il sopravvento in moltissime famiglie. "Le case sono diventate il luogo per tutte le attività della giornata, dalla scuola, al lavoro, passando per il tempo libero". È venuta meno la vita di comunità, tutto è relegato tra le mura domestiche, si vive isolati e privati di momenti di libertà che prima della pandemia consentivano di ricaricare le batterie, di staccare dalla routine. Non ci sono più confini, non ci sono più divisioni, tutto è concentrato all'interno del nucleo familiare e la maggior parte di questo carico, sia fisico che mentale, è sulle spalle delle madri. "Molti genitori sono divisi tra emozioni negative e positive, provano stanchezza, fatica, pesantezza e la salute psichica può essere messa a dura prova". 

Stress da genitore: quando farsi aiutare

Mai come in questa situazione sharing is caring. Condividere, raccontare a un amico, a un parente o anche su un social le emozioni, la stanchezza, l'esaurimento può essere di grandissimo aiuto alle mamme e ai papà. Sapere che altri genitori sono nella loro stessa situazione di sfinimento li aiuterà ad alleggerire il carico emotivo, li farà sentire meno soli e anche meno in colpa. Ma se si tratta di qualcosa di più profondo di una o due giornate no, è bene chiedere aiuto a un esperto. "Se sintomi come stanchezza, alterazione del sonno, mal di testa o difficoltà di concentrazione si protraggono per due mesi o più, se il genitore perde totalmente di vista sé stesso è bene iniziare a chiedere aiuto. Qualche colloquio con uno psicologo può aiutare a riorientare la persona quando il carico emotivo e mentale sembra insormontabile". Il rischio è che se non affrontato il parental burnout abbia delle ripercussioni anche nel rapporto con i figli. "Può arrivare l'esaurimento emotivo da parte del genitore e questo può creare dei danni nell'educazione e nello sviluppo della personalità dei bambini. Un genitore depresso o frustrato rischia di non avere una cura adeguata nei loro confronti". Il suggerimento però, per prevenire il burnout, è imparare a delegare. "Oggi non possiamo chiedere aiuto ai nonni o a una rete familiare, ma al nostro partner sì. Non dobbiamo mai avere timore di chiedere un sostegno all'altra metà del nostro nucleo familiare".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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