I buoni propositi che (con la scusa del Covid) non abbiamo mantenuto
"Anno nuovo, vita nuova" si suol dire. Avere un punto di riferimento stabile dove porre il cartellino "inizio" ci dà quella sensazione (o illusione?) di poter portare avanti il progetto con maggiore spinta, con maggiore continuità. Un po' come cominciare la dieta di lunedì. E così puntualmente, dicembre dopo dicembre, stiliamo la cosiddetta lista dei buoni propositi per l'anno successivo. Nel 2020 la pandemia ha fatto perdere persone care, lavoro e soldi; il lockdown ha messo in stand-by tante cose. Tanti di quei famosi buoni propositi che, complice l'entusiasmo, ci eravamo ripromessi di portare a termine tra gennaio e dicembre sono andati in fumo. Che soddisfazione poter dire: non è colpa mia! Il risvolto della medaglia, di questa pandemia che ci ha travolti e stravolti tutti, è che abbiamo qualcuno da incolpare per i nostri fallimenti, per i nostri progetti andati a male, per tutte le cose non fatte. Colpa del Covid: chissà quante volte lo abbiamo detto in questi mesi.
I buoni propositi andati in fumo
Viaggiare è uno dei buoni propositi più gettonati di solito: scoprire posti nuovi, avvicinarsi a culture diverse, visitare mete vicine o paradisi lontani. Fortunato chi è riuscito a farlo entro marzo, visto che da quel momento in poi anche solo prendere l'autobus da un comune a quello limitrofo è diventato proibitivo. Tanti a inizio anno nuovo si ripropongono anche di "disintossicarsi" un po' dal web e tornare ai piaceri della lettura, del cinema, del teatro, visto che viviamo le nostre vite costantemente online, connessi, senza mai staccare la spina dal virtuale. Mai come questa volta, invece, i social e Internet si sono rivelati fondamentali, perché unica ancora a cui aggrapparsi per l'intrattenimento e per restare in contatto con gli amici. C'è stata un'impennata di videochiamate anche su piattaforme mai utilizzate prima. Basti pensare che Zoom è stata la app più scaricata sia su iPhone che su iPad negli ultimi 12 mesi: lo scorso anno non rientrava neppure tra le prime 20. E poi, tasto dolente: dopo le abbuffate di Natale ci si comincia a proiettare alle vacanze estive ed ecco che arrivano le paranoie sulla forma fisica non proprio ottimale. E da lì la tipica frase: è ora di rimettersi in riga. Proprio in quel periodo in cui solitamente le persone, per correre in tempo ai ripari, acquistano abbonamenti per la palestra, ci siamo ritrovati chiusi in casa a sfornare pizze e biscotti per passare il tempo.
Il segreto per stilare la lista di Capodanno
In aiuto degli affezionati all'elenco dei buoni propositi arriva uno studio pubblicato su un portale dedicato alle ricerche scientifiche. L'analisi si deve a un team dell’Università di Stoccolma, secondo cui per aumentare le probabilità di riuscita dei propositi di fine anno bisognerebbe prestare attenzione alla loro formulazione. Quest'ultima avrebbe insomma una sua influenza sulla possibilità di riuscita degli stessi. "Chi esprime i propositi con frasi fattuali positive piuttosto che negative ha il 12% di probabilità in più di rispettare l'intenzione", ha spiegato l'esperto Per Carlbring. L'esempio è questo: "Se si ha l'obiettivo di smettere di mangiare dolci per perdere peso, ad esempio, una frase come ‘mangerò più frutta' potrebbe essere più efficace rispetto ad una negazione. Sostituire un comportamento potrebbe pertanto essere più semplice piuttosto che eliminarlo del tutto", ha commentato Carlbring. Per farla breve: obiettivi orientati all'approccio positivo hanno più possibilità di successo rispetto a quelli orientati all'evitamento.
E i buoni propositi per il 2021?
Gli irriducibili non rinunceranno alla tradizionale lista dei progetti per il nuovo anno. Guardando al 2021 sicuramente c'è tanta voglia di vita sociale, di viaggiare, di frequentare i posti del cuore e le persone care senza timori. L'unico vero proposito per il prossimo anno è proprio riappropriarsi di tutto questo, riprendere in mano le redini delle nostre vite uscendo dal limbo, anche se dinanzi a noi c'è ancora tanta incertezza e non si sa quando si potrà parlare di ritrovata normalità. Dopo un anno di pandemia, siamo davvero pronti a compilare questo elenco? I precedenti ci insegnano che le probabilità di portare tutto a termine sono basse, con o senza i consigli di Per Carlbring: ma per il 2021 che scusa ci inventeremo?