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Hermès lancia la prima borsa di lusso ottenuta dai funghi

Da anni il mondo del lusso cerca materiali e procedimenti più sostenibili, ma la svolta di Hermès però ha anche un grande valore simbolico: la borsa diventata sinonimo di lusso rinuncia al materiale più usato nei secoli, la pelle. Per arrivare a un risultato soddisfacente ci sono voluti più di tre anni.
A cura di Beatrice Manca
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Quando paghereste una borsa fatta con…i funghi? Il colosso della pelletteria di lusso Hermès, celebre per le iconiche borse "Birkin" e "Kelly", ha deciso di abbracciare le nuove frontiere della moda sostenibile, sperimentando con materiali vegani. Dopo anni di studi e ricerche, ora ha annunciato di aver ridisegnato un suo celebre modello, la Victoria Bag, con un materiale innovativo chiamato "Sylvania", che si origina dalle radici dei funghi ed ha una consistenza del tutto simile al pellame.

Un campione della similpelle ottenuta dai funghi
Un campione della similpelle ottenuta dai funghi

Dal fungo alla borsa: come funziona il procedimento

La borsa Victoria è un modello lanciato originariamente nel 1997. Questa nuova versione "eco-friendly" è stata ottenuta grazie al materiale brevettato dalla start-up californiana MycoWorks: la similpelle Sylvania si ottiene con un particolare trattamento di parti del fungo messo a punto dall'azienda e chiamato Fine Mycelium. La materia prima viene poi tinta e rifinita in Francia dai conciatori di Hermès, che ne migliorano la resa finale al tetto e la resistenza all'usura. Infine, i maestri pellettieri della Maison realizzano il prodotto finito, la borsa. Per arrivare a un risultato soddisfacente ci sono voluti più di tre anni: le due aziende lavorano insieme dal 2017. Il modello originale ha un valore di circa 5mila euro, ma visto il procedimento innovativo e complesso per ottenere questa versione vegana il prezzo sarà sicuramente molto più elevato, e potrebbe addirittura superare le pelli tropicali, le più costose sul mercato.

La moda cerca alternative green alla pelle

Moltissimi brand del lusso stanno cercando di rendere più sostenibili i loro processi, riducendo le emissioni di carbonio, diminuendo gli sprechi e puntando su materie prime sostenibili. La svolta di Hermès però ha anche un grande valore simbolico: la borsa diventata sinonimo di lusso rinuncia al materiale più usato nei secoli, la pelle, per cercare alternative vegetali. Sulle proprietà dei funghi si lavora da anni in diversi laboratori nel mondo, ma si stanno studiando anche altre strade: altre aziende per esempio lavorano su fibre ottenute dal bambù o dalle alghe marine, come quelle usate per produrre le sneaker lanciate da Jason Momoa. La californiana MycoWorks solo lo scorso anno ha finalmente presentato Reishi, la prima pelle vegetale derivata dai funghi. La collaborazione con Hermès ora promette di rivoluzionare la nostra idea di lusso.

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