Gli abiti venduti non corrispondono alla realtà: le truffe del web
Tutte le donne che usano spesso il web e i social si saranno trovate sicuramente di fronte a delle immagini di vestiti, top e magliette meravigliose e alla moda, vendute a prezzi stracciati. I siti di shopping online come Zaful, SammyDress, DressLily, rosegal, RoseWe, TideBuy e Romwe sono ormai diventati famosissimi, hanno tutti una pagina Facebook con milioni di like, nessun reclamo e degli scatti meravigliosi.
Anche se le clienti che acquistano i capi provenienti dalla Cina si lamentano spesso del fatto che una volta arrivati non coincidano nell’aspetto e nella taglia a quelli che erano stati ordinati, le vendite continuano ad aumentare ogni giorno di più. Nessuna sembra preoccuparsi del fatto che il servizio clienti è praticamente inesistente, che spesso gli abiti emanano un fastidioso odore di sostanze chimiche o che non fanno lo stesso effetto delle modelle in foto una volta indossati: i prezzi bassissimi di quei prodotti spingono tutti ad acquistarli almeno una volta. In particolare, i siti vengono pubblicizzati su Facebook, considerato il luogo ideale per trovare donne in cerca di un affare, visto che il controllo sui post inseriti dagli inserzionisti è limitato e che è molto semplice eliminare i commenti negativi.
A primo impatto, si potrebbe pensare che i guadagni di siti simili non possano essere eccessivamente elevati, visti i prezzi modici dei vestiti messi in vendita, ma la verità è ben diversa. I siti cinesi di shopping online cono collegati ad un’unica società di e-commerce che solo nel 2014 ha fatturato oltre 200 milioni di dollari e che viene gestita da uno degli uomini più ricchi al mondo. Il consiglio per non lasciarsi trascinare in "truffe" simili è affidarsi solo a siti ufficiali e diffidare dai prezzi troppo bassi.