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Opinioni

Giovanna Botteri a Sanremo: l’ultima puntata ci regala il garbo e l’ironia di una professionista

L’inviata Rai, a Pechino durante l’inizio della pandemia da Covid 19, porta all’Ariston un messaggio di speranza e con delicatezza racconta cosa voglia dire vivere e lavorare lontani durante una pandemia. Peccato per i pochi minuti a disposizione, la sua presenza sul palco è stata la dimostrazione che non c’è trucco e parrucco che tenga quando c’è padronanza e professionalità.
A cura di Giulia Torlone
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Evviva Giovanna Botteri. Evviva il garbo e la professionalità. Con un completo pantalone e giacca con paillettes neri firmato Armani è salita sul palco di Sanremo non rinunciando a essere sé stessa, eppure dandone la migliore versione. La conosciamo come inviata da Pechino, è stata il volto Rai che ha raccontato lo scoppio della pandemia nel momento in cui sembrava qualcosa di lontano, che potesse non riguardarci mai. Eppure sappiamo, invece, come sia andata a finire. “La distanza non vuol dire niente se ci sono gli altri dall’altra parte con noi: sono loro che ci danno la forza di non sentirci soli” ha risposto Botteri quando Amadeus le ha chiesto cosa significasse essere dall’altra parte del mondo, lontana dalla sua famiglia.

"La mia partecipazione è la rivincita delle nerd"

Sorridente, a suo agio, Giovanna Botteri fin dall’inizio ha messo in chiaro che non l’avremmo vista con vestito lungo e tacco 12. La sua partecipazione, come ha detto in conferenza stampa “è la rivincita delle nerd”. Che sia delle nerd non possiamo saperlo, ma di sicuro è la rivincita delle donne che si sono fatte strada con la propria professionalità, dribblando con garbo anche chi ha tentato di gettarla nel chiacchiericcio. Impossibile non ricordare quando il tg satirico Striscia la notizia la prese di mira per i suoi capelli e per il suo abbigliamento. In quell’occasione la giornalista si limitò a rispondere: "Sono una giornalista, scrivo, lavoro, faccio reportage, il mio lavoro è tutto qui: andare in tv, essere al mio posto. Da me la gente non si aspetta pettinature hollywoodiane, si aspetta di sapere le news, di sapere quello che sta succedendo".

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Le donne di Sanremo: padrone del palco tra intelligenza e ironia

Quest’anno abbiamo avuto la prova che sì, non abbiamo bisogno di grandi acconciature, abbiamo bisogno di volti intelligenti, ironici, che portino sul palco la voce della normalità, del mondo che corre fuori da quel teatro. Non avevamo dubbi che Giovanni Botteri fosse all’altezza di Sanremo, ora siamo certi che abbiamo bisogno che donne come lei non restino pochi minuti, ma si prendano il palco. Matilda De Angelis, Elodie, Serena Rossi, sono state compagne di palco incredibilmente versatili e protagoniste, relegate ancora e troppo come spalla, nonostante quel ruolo sia stretto. Puntata dopo puntata abbiamo ottenuto che i fiori fossero donati anche agli uomini, chissà se l'anno prossimo le donne saranno le vere protagoniste del Festival, direzione artistica compresa.

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Trent’anni, giornalista professionista, si occupa di politica e questioni di genere tra web, carta stampata e tv. Aquilana di nascita, ha studiato Italianistica a Firenze con una tesi sul rapporto tra gli intellettuali e il potere negli anni duemila. Da tre anni è a Roma, dedicando anima e cuore al giornalismo. Naturalmente polemica e amante delle cose complicate, osserva e scrive per capirci di più, o per porsi ancora più domande. Profondamente convinta che le donne cambieranno il mondo. 
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