Gigi Hadid ambasciatrice Unicef: anche io sono figlia di immigrati
Siamo abituati a vedere Gigi Hadid sui red carpet e sulle passerelle più ambite al mondo ma in pochi sanno che, oltre a essere una modella bellissima e di successo, è anche una donna impegnata nel sociale. E' infatti ambasciatrice Unicef e la scorsa estate ha trascorso alcuni giorni in Bangladesh, dove l'Onu ha costruito delle strutture per i rifugiati di etnia Rohingya, perseguitati a causa della loro fede mussulmana. Di recente è tornata a parlare di quella esperienza, rivelando qualcosa della sua vita che nessuno immaginava: anche lei fa parte di una famiglia di immigrati.
Gigi Hadid e il suo impegno nel sociale
Gigi Hadid ha raggiunto il successo nel 2011 quando aveva solo 16 anni e incantava tutti con la sua bellezza mozzafiato. In pochi anni è diventata una delle modelle più richieste al mondo, arrivando a sfilare per Maison come Chanel, Moschino, Fendi e Versace. Oltre a essere una it-girl, però, è anche molto impegnata nel sociale, tanto da essere diventata ambasciatrice Unicef e da essere partita per il Bangladesh la scorsa estate, così da sostenere alcuni progetti dell'Onu a favore di rifugiati. Quando si è ritrovata a parlare con quelle persone discriminate, non era una star e ha offerto loro solo il suo sorriso.
Riparlando di questa esperienza oggi, ha definito la sua "seconda attività" una vera e propria vocazione. Il motivo per cui si è dedicata anima e corpo a questo progetto? Vuole servirsi della sua popolarità per trasmettere messaggi urgenti e profondi. A darle l'ispirazione sono stati i genitori a loro volta immigrati negli Stati Uniti, la mamma è infatti dei Paesi Bassi, il padre israeliano, e sono stati capaci di costruirsi una nuova vita quando sono arrivati in America. La speranza della modella? Che la sua esperienza possa spingere sempre più persone a fare qualcosa di concreto per migliorare la convivenza globale: è inaccettabile che a causa di terribili forme di discriminazione alcune persone siano costrette a vivere senza sostentamento, cure sanitarie e un'efficiente educazione.