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Giggle, l’app per donne che stabilisce il sesso con l’intelligenza artificiale: è polemica sul web

Giggle è un app nata per connettere tra loro le ragazze in modo sicuro e controllato. A decidere per la propria iscrizione è uno screening biometrico in grado di esaminare la struttura ossea facciale e stabilire se chi desidera entrare nella community è davvero una donna.
A cura di Beatrice Barbato
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Un’app solo al femminile, progettata per connettere in modo sicuro le ragazze fra loro. Si chiama Giggle, ovvero "risatina", e sta già facendo parlare molto di sé sui social. "Che si tratti di trovare una compagna di stanza, una compagna di corsa, un concerto o semplicemente qualcuno con cui confidarsi e ricevere supporto emotivo, le ragazze possono farlo con Giggle", si legge sul sito dell’app. A progettarla è stata Sal Groover, sceneggiatrice australiana che per 10 anni ha fatto i conti a Los Angeles con molestie, abusi e misoginia. Il problema sorge, però, al momento dell’iscrizione: non basta caricare una foto o dichiarare di essere una donna. È necessario sottoporsi a uno screening biometrico che, grazie all’intelligenza artificiale, è in grado di esaminare la struttura ossea facciale e stabilire, così, se la persona in questione è un uomo o una donna.

Giggle, le reazioni delle persone trans

Le prime polemiche, nate via Twitter, sono state sollevate da persone transessuali che, sottoposte all’esame, vengono identificate automaticamente come uomini.

A quel punto, promettono, è il team di Giggle, insieme a membri della comunità LGBT, a ultimare le valutazioni per l’iscrizione. C’è chi, però, ha condannato anche questa soluzione: "Dobbiamo aspettare il nostro giudizio come pecore. Tutto ciò che occorre è un selfie. Se giggle ci fa entrare, allora siamo accolte nella società delle donne".

Gigli protegge davvero la privacy delle iscritte?

Altre critiche hanno riguardato, invece, la privacy policy dell’app. Come si legge sul sito ufficiale, Giggle può raccogliere un cospicuo numero di informazioni di ciascun utente come foto, indirizzi di casa, preferenze, opinioni, dati sensibili e può condividerli con siti Web e servizi di terze parti, inclusi fornitori di riconoscimento facciale, fornitori di chat room e operatori di marketing.

Per quanto promettano un trattamento lecito, equo e trasparente, ci si chiede, allora, a cosa servano tutte queste in formazioni personali, se lo scopo dell’app è quello di mettere in contatto tra loro le ragazze. "Progettata per offrire loro scelta, controllo e connessione", promette il team di giggle, ma sarà davvero così?

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