Quanti di noi sanno cosa significhi vincere una medaglia d'oro alle Olimpiadi o infrangere un record mondiale? Forse gli stessi che sanno quanto male possa fare perdere pur avendo lottato con tutte le proprie forze e pur essendosi allenati fino allo sfinimento (fisico e mentale). Quanti di noi a 28 anni pensano di essere fuori tempo massimo, ma di avere ancora voglia di riuscire in tutto ciò per cui si son impegnati una vita intera? Forse gli stessi che a 6 anni rinunciavano ai pomeriggi con gli amichetti per allenarsi e che a 16 anni hanno vinto una medaglia d'argento ai Giochi Olimpici.
Ma quanti di noi sanno chi è Federica Pellegrini? Un'atleta nata il 5 agosto 1988 che da anni ci fa sognare con i suoi record mondiali (nel 2009 con i suoi 1'52″98 nei 200 m stile ai Campionati Mondiali di Roma), europei (nel 2009 con i suoi 3'59″15 nei 400 m stile ai Campionati Mondiali di Roma) e nazionali (nel 2009 con 7'46″57 nella staffetta 4×200 sl ai Campionati Mondiali di Roma) e le sue vittorie (medaglia d'oro e d'argento alle Olimpiadi e svariate medaglie d'oro, d'argento e di bronzo tra i Mondiali e gli Europei), fonte di ispirazione per molti e molte giovani che si sono avvicinati in questi anni al nuoto. Una nuotatrice che sei giorni a settimana si allena cinque ore al giorno dentro e fuori dalla piscina e che nel resto del tempo cerca di dedicarsi alle attività tipiche di una donna della sua età.
Eppure quest'anno, in queste Olimpiadi di Rio, qualcosa è andato storto, proprio come è avvenuto per il trio di arciere definite "cicciottelle". Ancora una volta non si tratta delle mancate vittorie. A cadere in errore siamo stati noi, noi che dai comodi divani di casa nostra, con i nostri tweet e post, abbiamo percorso migliaia di chilometri fino a raggiungere direttamente il cuore e il cervello di una sportiva che è quasi crollata sotto al peso delle nostre pesanti, e inutili, critiche. Una ragazza, perché Federica è questo prima di tutto, che ci ha aperto le porte del suo mondo interiore attraverso un post su Instagram. “Fa così male questo momento che non potrei descriverlo!! Non è un dolore di uno che accetta quello che è successo , anzi è un dolore di una che sa cos'ha fatto quest'anno…la determinazione che ci ha messo…il mazzo che si è fatta..”, parole dure, troppo dure per una sportiva che non dovrebbe sentirsi in dovere di fornirci spiegazioni.
Nello sport, si sa, non si può restare sul podio per sempre, alla base delle vittorie c'è anche la prestanza fisica che con l'età cala. E lo sa anche Federica che scrive “si ho 28 anni….bla bla bla….ma ci credevo…ho combattuto con tutto quello che avevo e purtroppo ho perso…forse è tempo di cambiare vita …forse no”. In questa frase c'è tutta l'ingiustizia del tempo che passa, dell'amarezza che prova una campionessa che si trova di fronte alle proprie sconfitte, il tutto a 28 anni quando invece la maggior parte di noi ha concluso poco a niente nella vita: chi non ha ancora terminato gli studi, ma spera di laurearsi grazie a qualche santo in paradiso, chi pur avendo un lavoro non si schioda da casa di mamma e papà, chi un lavoro invece non riesce neanche a trovarlo. Ragazzi con un presente e un futuro in continua evoluzione che a 28 anni non hanno realizzato la metà delle imprese che Federica è riuscita a portare a termine a 16 anni e che da allora non ha smesso di crescere, come donna e come atleta.
Insomma, non sappiamo cosa farà Federica dopo Rio 2016, e non dovrebbe interessarci, quel che è certo è che in questi giorni avremmo dovuto sostenerla e non affogarla, difenderla e non pretendere, e se proprio crediamo di poter fare di meglio, possiamo sempre possiamo sempre alzarci dal divano e mostrare a tutti il nostro valore.