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Come leggere l’etichetta dei cosmetici: le indicazioni da conoscere per un acquisto sicuro

Conosci gli ingredienti dei prodotti cosmetici che utilizzi quotidianamente? Alcune sostanze possono essere dannose per la tua pelle: è bene quindi saper leggere l’etichetta per scoprire tutte le sostanze contentenute ed evitare rischi.
A cura di Redazione Donna
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Così come per gli alimenti, anche i prodotti cosmetici hanno un'etichetta che riporta tutti gli ingredienti contenuti all'interno del prodotto. Spesso non leggiamo le etichette perché non conosciamo le componenti citate, ma è bene imparare a leggere l'INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients), la nomenclatura che viene utilizzata a livello internazionale per identificare gli ingredienti che compongono i cosmetici, per fare una scelta di consumo consapevole e fare un uso sicuro e corretto del prodotto acquistato. Scopriamo allora come leggere l'etichetta dei cosmetici per evitare di acquistare prodotti dannosi per la pelle.

Come leggere l'INCI: nomenclatura e ordine degli ingredienti

Il codice INCI è stato introdotto il primo gennaio del 1997 dalla Commissione Europea per fornire una maggiore tutela ai consumatori: in questo modo le persone potevano infatti conoscere la composizione dei prodotti acquistati in Italia o in altri Paesi europei, e riconoscere la presenza di una determinata sostanza, evitando possibili reazioni allergiche. Riguardo alla nomenclatura, alcuni termini riportati in etichetta sono in latino: significa che sono stati inseriti come si trovano in natura senza modificazioni chimiche, e si tratta soprattutto di derivati vegetali che vengono riportati con il nome botanico, quindi di ingredienti naturali. La maggior parte invece sono indicati in inglese: si tratta di quelle sostanze che sono state ottenute attraverso una sintesi chimica. Ad essere indicati con cifre numeriche sono i coloranti e fanno riferimento al Color index, lista di sostanze chimiche che sono identificate e catalogate numericamente: sull'etichetta troverete la sigla "CI" seguita da 5 numeri.

I nomi degli ingredienti presenti in etichetta, inoltre, sono indicati uno dopo l'altro seguendo un ordine che tiene conto della percentuale inserita nel prodotto cosmetico, partendo dalla sostanza presente in quantità maggiore e continuando con il resto degli ingredienti in ordine decrescente. Il primo ingrediente è di solito l'acqua, seguito dalle sostanze che funzionano da tensioattivi e poi da emulsionanti. Questa regola vale però solo per le sostanze che raggiungono una concentrazione superiore o uguale all'1%, quelle presenti in percentuale minore saranno indicate in ordine sparso nella parte inferiore dell'INCI. Tra queste ci sono i conservanti, identificati con la loro nomenclatura chimica, i coloranti e il profumo (parfum) che contiene oli essenziali e in alcuni casi allergeni, che devono essere riportati in etichetta, se presenti in quantità considerevoli

Fra le informazioni obbligatorie da segnare in etichetta troviamo: l'elenco degli ingredienti e il PAO (period after opening) che indica dopo quanto tempo dall'apertura il prodotto scade: il simbolo è caratterizzato da un barattolino aperto e da un numero, che indica i mesi dopo i quali il prodotto non dovrebbe più essere utilizzato, infine ci sono le avvertenze previste dalla legge.

Gli ingredienti da evitare per non correrre rischi

Ma quali sono gli ingredienti pericolosi contenuti nei cosmetici? Ci sono alcune sostanze che non devono essere contenute in etichetta: derivati dal petrolio (Paraffinum Liquidum, PEG e PPG, Mineral Oil, Petrolatum) che spesso troviamo nelle creme idratanti per viso e corpo e in quelle destinate ai bambini; tensioattivi derivati dalla raffinazione del petrolio (Sodium laureth sulfate, Sodium lauryl sulfate, Ammoniun lauryl sulfate); siliconi sintetici come il poliquaternium-80 e tutte le sostanze con suffissi come one, thicone, siloxan, che possono causare problemi di disidratazione; sostanze sintetiche e inquinanti come DEA, MEA, TEA, MIPA; infine il triclosan un allergenico che potrebbe insinuarsi nei tessuti e nel latte materno, creando danni anche ai neonati.

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