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E’ morto il creatore della Vans: addio a Paul Van Doren che ha trasformato le sneakers in oggetti di culto

È morto a 90 anni Paul Van Doren, il co-fondatore del marchio Vans. Non è stato solo un imprenditore ma anche un innovatore: ha avuto il merito di dare vita alle sneakers cult degli ultimi decenni ed è proprio per questo che il mondo della moda non può fare a meno di piangerlo.
A cura di Valeria Paglionico
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È morto a 90 anni Paul Van Doren, il co-fondatore del marchio Vans che produce le scarpe in tela diventate cult a partire dagli anni '60. A dare il triste annuncio è stata la compagnia che oggi possiede il brand, che in una nota ha dichiarato: “Non era solo un imprenditore, era un innovatore, i suoi esperimenti nel design, nel marketing e nella distribuzione hanno trasformato una piccola azienda di famiglia in un colosso mondiale". Nel corso della sua vita Paul è riuscito a trasformare le sue sneakers in un accessorio simbolo di intere generazioni: sono iconiche, amate dalle rockstar, dagli skaters, una scelta di libertà di espressione. È proprio per questo che ad oggi il mondo della moda non può fare a meno di piangere l'imprenditore, ricordandolo non solo come uno degli uomini più talentuosi della storia del marketing ma anche come colui che è riuscito a rivoluzionare il mondo delle sneakers.

Paul Van Doren, dalle scommesse ippiche alla moda

Paul Van Doren nacque a Boston nel 1930, fu il primo di 5 figli di una famiglia di origini olandesi, la mamma era una sarta, il padre un inventore. Andò a scuola fino a 14 anni, poi abbandonò gli studi per inseguire la sua passione per i cavalli. È proprio in quel periodo che cominciò a frequentare i circuiti di ippica, diventando conosciuto come "Dutch the Clutch", ovvero "Olandese acchiappatutto", vista la sua abilità con le scommesse. Successivamente fu la madre a dare una svolta alla sua vita, lo spinse fortemente a creare una fabbrica di scarpe dopo che da giovanissimo lavorò per Randy's, un'altra azienda che produceva scarpe da ginnastica.

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Il primo negozio Vans ha aperto negli anni '70

Nel 1966, insieme al fratello James e agli amici Gordon e Serge D'Elia, fondò l'azienda Vans e aprì il suo primo negozio al numero 704 della East Broadway ad Anaheim, in California, si chiamava "House of Vans". Inizialmente la fabbrica produceva solo 3 tipi di scarpe, tra cui quelle caratterizzate dall'iconica stampa a scacchi, i prezzi si aggiravano tra i 2,49 e i 4,99 dollari (2-4 euro) e su tutte le scatole era stampato lo slogan "Canvas shoes for the entire family". Verso la fine degli anni '70 riuscì a espandersi in modo impressionante, contando 70 store in tutta California. Nel momento in cui l'azienda divenne un brand internazionale, aggiunse nel suo marchio la frase “Off the wall” e una tavola da surf. Paul Van Doren diresse l'azienda fino al 1976, ovvero quando il suo totale controllo passò al fratello James.

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Le prime Vans costavano poco più di 2 euro

Come hanno fatto le Vans a diventare così celebri? Van Doren ha puntato su un'idea di business molto precisa: gli ordini del giorno venivano evasi al momento, cosa che permetteva la consegna ai clienti nell'arco della giornata stessa. Arrivare al successo planetario, però, non è stato semplice. In un'intervista che lo stesso Paul rilasciò al Los Angeles Magazine in occasione del suo memoir "Authentic" dichiarò: “Il primo cliente mi pagò 5 dollari, un paio di sneakers ne costavano 2.49 ma io non avevo soldi in cassa e così le diedi le scarpe. Quel giorno vendemmo 16 o 18 paia e ogni volta ripetei lo stesso, di tornare dopo a pagare. Tornarono tutti". Sean Penn indossò le classiche slip-on con la stampa check nel film “Fast Times at Ridgemont High" ma non bastò per trasformale in una istituzione del mondo delle sneakers. Inizialmente l'azienda provò a specializzarsi nella produzione di calzature per lo sport ma fece bancarotta e venne rilevata da una banca d’investimenti nel 1988. Nel 2004 Vans Inc. fu acquistata dalla VF. Corp. di Denver (che possiede anche Timberland e The North Face).

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Perché le Vans sono diventate un oggetto di culto

Il design delle scarpe, però, rimase lo stesso, così come anche le collaborazioni con surfisti e skaters. Col passare del tempo, però, le iconiche sneakers divennero sempre più richieste: amate dalle rockstar, simbolo della cultura skaters, della lotta al razzismo, di liberà di espressione. L'intuizione più innovativa di Van Doren fu infatti quella di rendere le sue scarpe “customizzate”, così da permettere al cliente di avere davvero ciò che desiderava, dagli accostamenti di colori alle fantasie originali, fino ad arrivare alla distribuzione nei negozi di calzature e in quelli di skate o surf. Ancora oggi Vans mette l'espressione creativa al centro del suo mondo ed è proprio per questo che le iconiche sneakers di tela con suola in gomma vulcanizzata non smettono di essere un must-have.

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