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Durante la gravidanza scopre di avere una rara malattia: suo figlio è vivo per miracolo

Jackie Mangiolino è una donna di 31 anni, viene da Bellmore, a New York, e nel 2016 ha messo al mondo il suo primo figlio, Richie. Quando ha scoperto di essere incinta, lo ha detto subito al marito Mike e i due si sono sentiti felicissimi di fronte all’idea di mettere su famiglia. Con l’avanzare dei giorni, però, ha notato che qualcosa non andava, aveva messo su 10 chili e la sua pressione sanguigna era altissima. Sottopostasi a dei controlli medici, inizialmente tutti le dicevano che non c’era nulla di preoccupante, poi le è stata diagnosticata la sindrome HELLP, che le causava disturbi al fegato e problemi nella coagulazione del sangue.
A cura di Valeria Paglionico
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Jackie Mangiolino è una donna di 31 anni, viene da Bellmore, a New York, e nel 2016 ha messo al mondo il suo primo figlio, Richie. Quando ha scoperto di essere incinta, lo ha detto subito al marito Mike e i due si sono sentiti felicissimi di fronte all'idea di mettere su famiglia. Con l'avanzare dei giorni, però, ha notato che qualcosa non andava, aveva messo su 10 chili e la sua pressione sanguigna era altissima. Sottopostasi a dei controlli medici, inizialmente tutti le dicevano che non c'era nulla di preoccupante, poi le è stata diagnosticata la sindrome HELLP, che le causava disturbi al fegato e problemi nella coagulazione del sangue.

"Non c'è modo di determinare in che modo la sindrome di HELLP si sia sviluppata, è una malattia imprevedibile", ha spiegato Jackie. Arrivata alla 26esima settimana di gestazione, è stata costretta a un parto d'emergenza poiché la vita del piccolo era potenzialmente a rischio. Nel momento in cui è nato, Richie pesava poco più di 2 chili, ha avuto bisogno degli steroidi per far sì che i suoi polmoni completassero il loro sviluppo ed è per questo che è rimasto 99 giorni in terapia intensiva.

La mamma ha vissuto dei momenti terribili in quel periodo, temeva che il figlio non ce l'avrebbe fatta ma alla fine ha dimostrato di essere un piccolo guerriero. Oggi Richie sta bene, ha celebrato il suo primo compleanno lo scorso maggio, è un bambino intelligente, vispo, pieno di vita ed è l'orgoglio dei suoi genitori. Il brutto periodo passato in ospedale è ormai solo un lontano ricordo anche per la mamma e il papà.

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