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Doni abiti in beneficenza? Come essere sicuri che arrivino a chi ne ha davvero bisogno

Donare gli abiti usati è un’usanza molto diffusa. Aiuta le persone meno abbienti e sostiene l’ambiente riducendo i rifiuti. Sembrerebbe tutto perfetto, eppure molte recenti inchieste hanno messo in luce i pericoli che si nascondono dietro questa pratica apparentemente innocente. Ecco 7 consigli per essere sicuri che i nostri vestiti finiscano davvero dove speriamo.
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È raro che si smetta di indossare un abito semplicemente perché vecchio e non più utilizzabile. Molto spesso accantoniamo pile di vestiti perché fuori moda, o abbiamo cambiato taglia, o magari banalmente non ci piacciono più. Qualunque siano le ragioni, ognuno di noi, dalla più sfrenata fashion victim, al più accanito risparmiatore, ha sicuramente in casa qualche indumento che non usa più. La soluzione più etica e corretta per fare pulizia nel nostro armadio è sicuramente la donazione. Sembra semplice: arrotoliamo tutto quello che abbiamo scartato in un grande sacchetto e lo abbandoniamo nel bidone giallo più vicino a casa. La nostra coscienza sarà più candida e il nostro guardaroba pure. Eppure dietro quello che sembra un gesto immediato e innocente, si nascondono molte più insidie di quante immaginiamo, e non è affatto scontato che i nostri vestiti finiscano davvero alle persone che ne hanno bisogno. Fortunatamente ci sono alcuni passi che possiamo seguire per cercare di ottimizzare al massimo la nostra buona azione.

Seleziona attentamente

Per essere sicuro che i tuoi vestiti vengano donati ai bisognosi, presta molta attenzione durante la selezione dei capi. Tieni sempre ben presente la stagione in cui ci troviamo, le condizioni, la marca e il gender dei vestiti che scegli. Più saranno calibrati sul periodo e in buone condizioni, più sarà facile che vengano opportunamente scelti e trasportati dove servono quanto prima.

Consegna gli abiti come li indosseresti tu

Non basta consegnare i vestiti integri e rammendati, qualora ce ne fosse bisogno. Devono anche essere lavati e piegati con cura, nel modo più ordinato possibile. Non sempre le persone a cui sono destinati hanno la possibilità di accedere agevolmente a lavatrici e ferri da stiro, quindi immagina che quello che consegni debba essere utilizzato così com'è. Così facendo sarai anche più sicuro che le tue donazioni non vengano scartate perché inutilizzabili.

Raccogli informazioni

Limitarsi a scaricare sacchetti negli appositi bidoni non ci dà alcuna rassicurazione sulla sorte dei nostri abiti. Purtroppo, come alcune inchieste hanno messo recentemente in luce, non ci sono forti obblighi di trasparenza nel campo della raccolta di vestiti usati. Una soluzione potrebbe essere quella di cercare quante più informazioni possibili sulla ditta presso cui hai intenzione di effettuare la consegna direttamente in internet, oppure contattare il comune, che è l'ente che si occupa di appaltare il servizio. Spesso la raccolta non viene effettuata per beneficenza, ma per alimentare il mercato dell'usato, e magari questa informazione non viene divulgata in modo appropriato.

Affidati a organizzazioni specializzate

Esistono organizzazioni specializzate per la raccolta di indumenti destinati alla beneficenza. Se non  riesci a raccogliere sufficienti informazioni per conto tuo, potresti optare direttamente per una di queste. Ne esistono tantissime, sia a livello nazionale che internazionale, laiche o religiose, con molti punti raccolta facilmente raggiungibili nelle principali città. L'esempio più noto è sicuramente la Caritas. Un altro caso molto noto e affidabile è la rete di associazioni a scopo benefico Humana People to People, che si occupa anche di smistamento di vari beni di prima necessità.

Fai attenzione agli indumenti per l'infanzia

I vestitini dei bambini sono quelli che più spesso cadono nel dimenticatoio dopo pochissimo utilizzo. I bimbi crescono in fretta e non sempre si ha la fortuna di avere un fratellino, una sorellina o un cuginetto appena più piccolo a cui passare il testimone. Per ovviare a questo problema, le mamme, da sempre tra le più creative, hanno inventato il baby swap. Si tratta di una pratica sempre più diffusa, che nasce spesso da internet e si traduce in riunioni o party nelle principali città, in cui ci si incontra e si mette a disposizione materiale da scambiare, dalle tutine ai giocattoli. L'esperimento più famoso è Swapcool.

Donare le pellicce

Simbolo discusso e incontrastato di sfarzo, a nessuno verrebbe in mente di donare ai meno abbienti una pelliccia. Eppure gli usi che si possono fare di questi chiacchierati capi sono sorprendenti. Negli Stati Uniti esiste un'associazione, Buffalo Exchange, che si occupa di raccogliere indumenti e accessori in pelliccia e di smistarli verso ricoveri per animali e canili, in cui saranno usati per offrire riparo ai cuccioli bisognosi.

Condividi il tuo abito da sposa

Se la vostra generosità è tale da voler condividere con gli altri anche l'abito del giorno più bello della vostra vita, allora potete recarvi al convento di Santa Rita a Cascia (Perugia). Qui potrete portare il vostro vestito da sposa che sarà prontamente catalogato per modello e taglia dalle suore nel loro atelier, in attesa di essere scelto dalla prossima sposa. Che vogliate chiamarlo usato o low cost, non potete negare l'originalità di questa trovata.

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