Dolce&Gabbana: “400 milioni di multa? Chiudiamo bottega”
Dopo le polemiche dei giorni scorsi, e la chiusura dei negozi milanesi per protestare contro le dichiarazioni di un assessore di Milano che aveva chiesto di non concedere spazio agli evasori fiscali, gli stilisti siciliani difendono la loro azienda rilasciando un'intervista al Corriere della Sera. "Noi siamo delle persone perbene – confessano i due al quotidiano – Viviamo in Italia, paghiamo le tasse in Italia, non facciamo finta di vivere all'estero. Noi sappiamo fare vestiti. Vogliamo fare vestiti. E invece siamo stati tirati in mezzo in una storia complicatissima di commi e codicilli".
Interrogati sul perchè il marchio Dolce&Gabbana fosse stato venduto ad una società del Lussemburgo Stefano Gabbana risponde: "Siamo un marchio mondiale. Non è che possiamo aprire in Cina o in Brasile appoggiandoci, faccio per dire, alla Cassa rurale di Rogoredo. Una azienda che opera a livello internazionale ha delle società internazionali. Ovvio. Mica era un'operazione illegale! Era tutto trasparente". Secondo il Fisco il marchio vale il triplo dei 360 milioni stabiliti dagli stilisti con una perizia di PriceWaterHouse Coopers, la miason avrebbe un valore pari a 1.190 milioni, valore successivamente ribassato a 730 milioni. Sul valore della maison Gabbana afferma: "Un miliardo Ma chi l'ha visto mai un miliardo! È chiaro che a distanza di anni, dopo che eravamo ulteriormente cresciuti, ci hanno sopravvalutato". Infine la dichiarazione shock: alla domanda del giornalista su come si comporteranno nel caso in cui fosse confermata la condanna e la multa di 400 milioni di euro, Gabbana risponde: "Chiudiamo. Non saremmo in grado di resistere".
