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Dipendenza da iPad: William a soli 3 anni non può fare a meno del tablet

La dipendenza da iPad è un problema che ormai interessa anche i più piccoli. Ecco la storia di William, il bambino di 3 anni che ha iniziato ad essere ossessionato dal tablet e ad avere comportamenti violenti.
A cura di Redazione Donna
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William ha solo tre anni, suo padre Guy Adams ha capito che suo figlio aveva un rapporto morboso con il suo tablet quando una notte il piccolo è entrato nella sua camera da letto per svegliarlo e chiederggli l'iPad affermando che ne aveva proprio bisogno. Guy ha riportato suo figlio a letto spiegandogli che era notte inoltrata e non era il momento di giocare. Il mattino dopo l'uomo aveva la sveglia alle 7, si è alzato ed ha notato che il suo iPad che la sera prima aveva messo in carica non era più al suo posto. Si è recato in salotto ed ha trovato suo figlio di 3 anni seduto in terra che giocava ad un videogame di Peppa Pig sul tablet. La batteria era già al 50% il che voleva dire che il bambino giocana da almeno due ore. Il piccolo ha iniziate a piangere disperato quando il padre gli ha tolto di mano l'aggeggio e quel giorno a scuola non ha detto neanche una parola.

Quell'episodio per Guy e Katie Adams, i genitori di William, è stato scioccante. I due affermano che nei primi anni di vita loro figlio era allegro e giocherellone come tutti i bambini. Nell'ultimo periodo, da quando aveva iniziato ad essere ossessionato dall'iPad, era diventato scontroso, silenzioso e in certi casi anche violento. Aveva smesso di utilizzare altri giochi, la sua ormai era una vera e propria dipendenza da tablet. Senza dubbio la storia di William può far pensare ad una colpa dei genitori che non hanno saputo dosare l'utilizzo del tablet. Quella della dipendenza dalla tecnologia potrebbe però interessare milioni di famiglie in tutto il mondo, dato che le nuove generazioni entrano in contatto nei primi mesi di vita con tablet, computer e cellulari.

Guy Adams spiega che suo figlio di soli tre anni ha trascorso la sua intera esistenza circondato da iPhone e iPad, ovvero dispositivi estremamente semplici che possono essere utilizzati anche dai più piccoli. Questo avviene nella maggior parte delle famiglie e coinvolge milioni di bambini in tutto il mondo, oggi uno su tre utilizza un iPad prima di iniziare a parlare. Mentre un grandissimo numero di bambini utilizzano regolarmente l'iPad dai 7 anni in poi, questo anche perchè su iTunes sono disponibili più 40.000 giochi e applicazioni dedicate all'infanzia. Il successo tra i più piccoli si può rintracciare anche nella tecnologia touch, infatti basta anche un pugno per poter accedere ai contenuti e utilizzare il dispositivo.

Tutto ciò ovviamente crea un dilemma nei genitori che da una parte desiderano crescere i loro figli abiutandoli alla tecnologia che ormai è necessaria. Il problema è riuscire a dosare l'utilizzo per evitare situazioni estreme come quella di William. In Gran Bretagna il dottor Richard Graham, uno psichiatra, sembra aver capito l'importanza del problema ed ha aperto il primo centro di riabilitazione per la dipendenza tecnologica. Dal 2010 Graham ha lavorato con più di 100 pazienti, tra cui un bambino di quattro anni che aveva sviluppato un ossessione per il suo iPad. Il medico spiega che l'utilizzo di questo tipo di tecnologie può trasformarsi in una vera e propria dipendenza, proprio come quella dalle droghe o dal gioco d'azzardo. Bisogna dunque imparare a stabilire un rapporto sano con la tecnologia

Il dottor Graham ha messo a punto un test attraverso il quale i genitori possono capire se i propri figli soffrono della dipendenza da tablet. Si tratta di una sorta di lista che comprende cinque indicatori chiave: mancanza di interesse per altre attività, parlare continuamente di tecnologia, sbalzi d'umore, sintomi di astinenza e comportamento subdolo. I genitori di William si sono resi conto che loro figlio attuava tutti questi comportamenti ed hanno dunque deciso di rimediare cercando di allontare il piccolo dall'iPad per fargli scoprire altri giochi ed altri divertimenti, per poi reintrodurre pian pian il dispositivo limitando le ore di utilizzo e selezionando attentamente i contenuti a cui il piccolo poteva accedere.

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