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Dior veste ninfe e sirene di un mondo fatato: l’Alta Moda diventa una fiaba di Matteo Garrone

È partita a Parigi la prima Digital Fashion Week e ad “aprire le danza” è stata Dior. Maria Grazia Chiuri ha collaborato con Matteo Garrone, presentando la collezione Haute Couture per l’Autunno/Inverno 2020-21 con un film-fiaba in cui le splendide e preziose creazioni di Alta Moda vengono indossate da ninfe, sirene e statue incantate.
A cura di Valeria Paglionico
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La moda è cambiata, a causa dell'emergenza Coronavirus è stata costretta a fermarsi per diversi mesi, stravolgendo il suo calendario e rivedendo la sua macchina organizzativa per rispettare le restrizioni e il distanziamento sociale. Ieri a Parigi è partita la prima Digital Fashion Week e ad "aprire le danze" è stata Dior, che ha presentato la collezione Haute Couture per l'Autunno/Inverno 2020-21. Partendo dal presupposto che la moda è sogno, il direttore creativo Maria Grazia Chiuri ha collaborato con Matteo Garrone, trasformando la sfilata virtuale in un vero e proprio film-fiaba. Tra boschi incantati, sirene, fauni, statue femminili e abiti dall'infinita bellezza e delicatezza, lo show è stato il trionfo della magia e dell'eleganza.

Le Mythe Dior, il film-fiaba di Matteo Garrone

Si chiama “Le Mythe Dior” ed è la fiaba-film che Matteo Garrone ha dedicato all'Alta Moda. Per la prima sfilata in formato digitale, Maria Grazia Chiuri ha deciso di affidarsi al pluripremiato regista, realizzando un corto di poco più di dieci minuti di pura magia. Si parte con le sapienti mani delle sarte della Maison che producono degli abiti in versione mini, così che possano "viaggiare" in giro per il mondo ed essere mostrati alle clienti che non possono raggiungere l'atelier parigino. I manichini che li indossano finiscono in un baule che ha la forma della sede di Avenue Montaigne, quest'ultimo viene trasportato in un bosco incantato da due gemelli in livrea da portieri, che vanno alla ricerca di creature meravigliosi che li indossino. Ninfe, fauni, sirene, una statua che si animano, sono solo alcune delle creature magiche che accettano di sfoggiare le splendide, eteree e preziose creazioni Haute Couture. L'obiettivo della collaborazione Garrone-Chiuri? Spiegare in che modo un abito perfetto riesca a trasformare la vita di una donna.

Dior, la collezione Haute Couture Autunno/Inverno 2020-21

La collezione Haute Couture per l'Autunno/Inverno 2020-21 firmata da Dior è ispirata alla bellezza della natura. I rossi ricordano le barriere coralline, i bagliori si rifanno alle onde del mare, i colori pieni e lucenti evocano sole splendente. I manichini in scala, invece, sono una reminiscenza della corte parigina di Maria Antonietta, epoca in cui i vestiti in miniatura raggiungevano le clienti nel mondo dentro sontuosi bauli. Oggi, epoca in cui gli spostamenti internazionali sono limitati a causa dell'emergenza sanitaria, c'è stato una sorta di ritorno al passato nel campo della moda. Tra mille plissè, drappeggi, fitti ricami, tessuti preziosi, seta svolazzante, gli abiti sono diventati dei veri e propri capolavori, perfetti per esaltare delle figure femminili fiabesche ed eteree.

Maria Grazia Chiuri e il rimando al surrealismo

Maria Grazia Chiuri ha riflettuto molto sui cambiamenti che la moda avrebbe dovuto subire e accettare a causa dell'emergenza Covid-19. Essendo costretta a lavorare a distanza, ha pensato di realizzare una sfilata "in scala", ovvero con abiti e manichini in versione micro. “Per me l'Haute Couture rappresenta il sogno ma allo stesso tempo deve offrire un servizio personalizzato alla cliente. Questo nostro progetto può aiutare a far conoscere alla nostra audience il sogno attraverso il film e creare con l'aiuto del baule a casa e il servizio delle tele da provare l'esperienza intima e personale necessaria per comprendere il valore di una collezione d'alta moda”, ha spiegato la stilista. Per realizzare i preziosi abiti per il prossimo inverno si è ispirata al surrealismo e alle artiste-icone che hanno cambiato la società come Lee Miller, Leonora Carrington, Dora Maar, Jacqueline Lamba, Dorotea Tanning. La donna Dior non è solo una musa dalla sconfinata femminilità e bellezza, è una creatura mitica capace di trasformare l'Alta Moda in una fiaba.

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