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Dieta di Cenerentola: la pericolosa sfida social che mette a rischio la salute

Si chiama dieta di Cenerentola ed è la nuova inquietante sfida social ispirata alla principessa della Disney. L’obiettivo è raggiungere il peso e le proporzioni dell’eroina, peccato che si tratti di uno stereotipo di bellezza irreale.
A cura di Valeria Paglionico
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Credevate di averle sentite tutte in fatto di dieta? Probabilmente vi sbagliavate. Dopo i mille consigli più o meno improbabili per dimagrire, sui social è nata un nuovo fenomeno chiamato Cinderella Diet, che spinge le utenti a seguire uno specifico regime alimentare pur di perdere peso. L'unico piccolo inconveniente? Si tratta di una tendenza ai limiti della follia, visto che non indica i cibi che si possono mangiare e quelli che dovrebbero essere evitati ma solo il peso ideale da raggiungere, ovvero quello della nota principessa, una donna che non esiste nella realtà ma solo nei cartoni animati.

Cos'è la dieta di Cenerentola?

La Cinderella Diet o dieta di Cenerentola è il nuovo fenomeno social ispirato alla nota principessa della Disney che sta spopolando in Giappone. Marciando sul fatto che praticamente ognuna di noi ha amato l'eroina dei cartoni da bambina, considerandola una vera e propria icona di bellezza, si incitano le rappresentanti del sesso femminile a seguire un regime alimentare restrittivo per perdere peso e avere il corpo di Cenerentola. Non viene indicato cosa bisogna mangiare o non mangiare ma solo il peso e le proporzioni ideali da raggiungere, peccato solo che si tratti di taglie e dimensioni irreali, visto che ci si ispira a un film di animazione e non a una donna in carne e ossa. Secondo il calcolo che non ha alcun fondamento scientifico, per stabilire qual è il peso da Cenerentola è necessario moltiplicare il quadrato dell'altezza per 18. Nella maggior parte dei casi, però, il numero ottenuto rientra nel sottopeso. E' chiaro dunque per quale motivo la sfida social risulta essere folle e pericolosa, visto che potrebbe danneggiare la salute di migliaia di ragazzine. La speranza è che presto tutte si rendano conto dell'assurdità della proposta e comincino a sottolinearne i possibili effetti negativi.

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