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Diastasi addominale: i sintomi, le cure e i fattori di rischio in gravidanza

La diastasi addominale è il disturbo che provoca l’allontanamento dei due muscoli retti addominali e si presenta soprattutto in gravidanza. Ecco quali sono i sintomi, le cause e le cure per intervenire in modo permanente.
A cura di Valeria Paglionico
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Si chiama diastasi addominale e, nonostante sia un problema molto diffuso, sono ancora pochi quello che conoscono tutti i dettagli del disturbo, anche perché spesso non si è neppure consapevoli di soffrirne. Si presenta spesso in gravidanza, ben 2/3 delle donne in gestazione lo sperimenta, e viene scambiato per un semplice sovrappeso post-parto. In verità la pancetta che non si riesce a smaltire dopo una dolce attesa potrebbe essere causata dall'allontanamento dei due muscoli retti addominali. Ecco quali sono le cause, i sintomi e le possibili cure a un disturbo simile.

Diastasi addominale: cos'è e le cause

La diastasi addominale è il disturbo che provoca l'allontanamento dei due muscoli retti addominali, quello destro e quello sinistro, a causa del rilasciamento dei tendini della linea mediana, ovvero una banda di tessuto connettivo che non ha né nervi né vasi sanguigni. Solitamente è una conseguenza della gravidanza, durante la quale, a causa della pressione interna del feto e del nuovo equilibrio ormonale, i tessuti connettivi tendono naturalmente ad assottigliarsi. Nella maggior parte dei casi ritornano alla normalità in 8-12 settimane, mentre quando si arriva alla diastasi addominale vera e propria difficilmente si riesce a tornare alle condizioni iniziali del tessuto. Non è un caso che la distanza tra muscolo retto addominale destro e sinistro venga considerata fisiologica entro un paio di centimetri. A causare un problema simile, però, possono essere anche altri fattori come obesità, sforzi fisici eccessivi, tosse cronica, malattie che provocano conati intensi di vomito, vecchiaia, indebolimento muscolare. Le conseguenze? I muscoli perdono la loro efficacia e non riescono a stabilizzare il tronco. Come se non bastasse, gli addominali non hanno più una barriera naturale e permettono agli organi interni di premere verso l'esterno, dando alla pancia un aspetto gonfio.

Fattori di rischio in gravidanza

Sono molte le donne che durante la gravidanza soffrono di diastasi addominale ma, nonostante ciò, non si parla molto del problema. Anche se non si può prevedere quando comparirà il disturbo in dolce attesa, le gestanti più a rischio sono quelle con un'età superiore ai 35 anni, che portano avanti una gravidanza gemellare, che hanno già partorito o che portano in grembo un feto dal peso elevato. E' possibile però seguire una serie di accorgimenti per prevenire l'allontanamento dei muscoli retti addominali. E' necessario partire dalla postura, correggendo le posizioni errate sia quando si cammina che quando ci si siede, fare attività fisica sotto controllo di un fisioterapista, che permetterà di evitare gli sforzi eccessivi e di rinforzare la parete addominale, eseguire degli esercizi per rinforzare i muscoli del pavimento pelvico. Da evitare, invece, la ginnastica hipopressiva integrale, assolutamente sconsigliata in gravidanza.

I sintomi della diastasi addominale

La diastasi addominali è legata a una serie di sintomi abbastanza evidenti, primo tra tutti il frequente affaticamento dello schiena che viene colpita spesso da forti dolori. Incontinenza, ernia, gonfiore, nausea, difficoltà digestive e respiratorie, senso di pesantezza al pavimento pelvico, peristalsi evidente, sono tutte cose provocate dall'allontanamento dei muscoli addominali. Per avere una diagnosi certa, però, è necessario sottoposti a una visita specialistica, facendo una ecografia della parete addominale o una risonanza magnetica nei casi dubbi. A volte, infatti, la diastasi addominale  potrebbe essere confusa con un’ernia epigastrica o a un’ernia addominale chiamata laparocele.

Come si cura la diastasi addominale

L'intervento chirurgico è l'unico rimedio per curare la diastasi addominale in modo permanente. L'addominoplastica, in particolare, è l'unica soluzione per richiudere la distanza che si è venuta a creare tra i muscoli della pancia, lasciando solo una cicatrice nella zona sopra il pube molto simile a quella del parto cesareo. Nel caso in cui non c'è pelle in eccesso sull'addome, è possibile servirsi anche di tecniche meno invasive come ad esempio il taping. Sotto controllo del fisioterapista, bisogna applicare sull'addome delle fasce elastiche, capaci di massaggiare il tessuto connettivo e attenuare il gonfiore. Anche se la diastasi dei muscoli retti addominali non si risolve, almeno non la si peggiorerà.

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