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Depressione: dal racconto di Bella Hadid allo stigma della malattia mentale

Ancora oggi c’è una certa reticenza a parlare di malattia mentale e depressione. Abbiamo chiesto allo psicologo Matteo Merigo perché e quale è il modo giusto per affrontare un disturbo della psiche.
Intervista a Dott. Matteo Merigo
Psicologo e psicoterapeuta
A cura di Francesca Parlato
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Non è tutto oro quel che luccica o appare sui social. Dietro quello che si racconta dal proprio account Instagram, dietro i bei vestiti, le sfilate, le feste, il lusso a volte si cela uno stato d'animo diverso da quello che appare. L'ultima a svelare una parte intima di sé così stridente con il suo alter ego online è stata Bella Hadid.

"Quella che vedete sui social non sono davvero io"

ha scritto su Instagram pubblicando alcune sue foto in lacrime. Proprio lei, una delle modelle più richieste al mondo, lei che passa la sua vita tra red carpet, viaggi e shooting fotografici, ha raccontato di soffrire di ansia e depressione.

"Voglio che sappiate che la malattia mentale o gli squilibri fisici non sono lineari ed è quasi come essere sulle montagne russe… con i loro alti e bassi. Ma c'è sempre la luce alla fine del tunnel e le montagne russe si fermano sempre ad un certo punto". 

La depressione può colpire tutti, a prescindere dallo status sociale, dall'agio in cui si vive o dalle possibilità che si hanno. È una malattia subdola, ancora oggi sottovalutata e marchiata, come qualsiasi questione che riguardi la salute mentale, da uno stigma. "I disturbi depressivi, ma in generale tutte le problematiche della psiche, possono colpire tutti in maniera indistinta. Può succedere per un evento specifico (un trauma o un lutto) o per un aspetto profondo e radicalizzato nella persona e mai elaborato o per un cambiamento dello stile di vita. Per alcune persone, quelle molto note e molto famose può essere anche per la notorietà che cambia, gli aspetti fisici che si modificano". ha spiegato a Fanpage.it lo psicologo e psicoterapeuta Matteo Merigo.

I sintomi della depressione

La caratteristica principale della depressione è sicuramente l'abbassamento del tono dell'umore. "Nelle forme più gravi accanto alla flessione dell'umore c'è anche un rallentamento delle funzioni cognitive, come attenzione, percezione". Negli ultimi due anni la pandemia ha comportato un aumento significativo delle forme depressive e anche di disturbi ansiogeni, che spesso vanno a braccetto con la depressione. "Oltre a un'ansia molto intensa, tra gli altri sintomi tipici troviamo il pessimismo, la scarsa autostima, la tendenza all'autosvalutazione, il senso di inutilità, i sensi di colpa, l'anedonia ovvero l'incapacità nel provare piacere. In alcuni casi ci si sente oppressi, si prova una riduzione del desiderio sessuale e ipocondria. Altre forme comportano disturbi digestivi, insonnia o al contrario ipersonnia, cioè si dorme troppo perché il letto diventa in qualche modo un luogo sicuro rispetto al resto del mondo. Chi soffre di depressione sente che il mondo è centrato solo su di sé e il resto è una zona felice a cui non potrà partecipare". Alcune forme di depressione possono tramutarsi in qualcosa di molto grave. "Quando il pensiero di derealizzazione e di depersonalizzazione si fa strada, ovvero quando ci si sgancia completamente dalla realtà, si possono iniziare a fare anche dei pensieri suicidi". 

Cosa non dire a una persona che soffre di depressione

Uno degli errori principali che si fa con una persona che soffre di depressione è sminuire e svalutare il suo malessere. Gli si dice: "Tirati su", "Fatti forza", "Vedrai che passerà". "Sono le frasi più sbagliate che si possono dire a una persona che soffre di depressione. Ma la peggiore di tutte è "Hai tutto, che cosa ti lamenti a fare". È un grande classico e ci riporta alla questione di Bella Hadid". Sicuramente infatti qualcuno leggendo i suoi post si sarà chiesto come mai una donna con tutte le sue possibilità soffre di questa malattia. "La depressione è qualcosa di molto profondo. Ci sono persone che hanno tutto dal punto di vista economico, dal punto di vista dell'immagine e della notorietà, che però vivono l'idea del dolore e della sofferenza. Anche se ad alcuni potrà sembrare difficile che una persona così fortunata possa avere questo disturbo. Però, e Hadid ne è la dimostrazione, succede".

La depressione può colpire tutti

La depressione, secondo gli ultimi dati, prima del Covid, colpisce in Italia circa 11 milioni di persone, e come qualsiasi altra malattia, che riguardi il fisico o la mente, è democratica. "Può colpire tutti. In maniera indistinta. Senza fare differenze di classe sociale o possibilità". Ma intorno alla malattia mentale e in generale ai disturbi di origine psicologica c'è ancora uno stigma e molte persone, pur di non rivolgersi a uno psicologo o a un esperto, ricorrono al fai da te, pensano di poterli affrontare da soli. "La malattia mentale è vista ancora come se fosse qualcosa di irreversibile, un danno da cui non si torna più indietro. Non come una frattura di un piede che dopo il gesso torna a suo posto. Essendo la malattia mentale qualcosa di intangibile si crede che non sia possibile risolverla. Mentre dobbiamo riconoscere che esiste, e che le difficoltà della psiche possono capitare a tutti nell'arco della vita. E soprattutto è bene sapere che possono essere assolutamente superate". L'altra (falsa) convinzione che accompagna la malattia mentale è il fatto che possa essere curata semplicemente con il tempo. "Si è portati a credere che la depressione abbia il carattere della transitorietà, che possa guarire da sola da un giorno all'altro. Altri ancora credono che sia come un mal di testa, che basti un farmaco per farla passare. Sappiamo invece che il tempo non cura e che spesso, oltre ai farmaci, è utile anche iniziare un percorso psicoterapico". 

No al fai da te per curare la depressione e l'ansia

Per affrontare la depressione è quindi assolutamente sconsigliato il fai da te: "L'aiuto degli amici, l'appoggio delle persone care, funziona ma fino a un certo punto. Per curare questo disturbo serve un aiuto più strutturato, un sostegno mirato per migliorare la propria qualità della vita" spiega Merigo. Il modo giusto per affrontarla è rivolgersi a specialisti. "Medici, psicologi, psichiatri, non counselor o mental coach che non sono figure riconosciute. Bisogna affidarsi a esperti di salute mentale, professionisti rintracciabili in qualsiasi momento – iscritti ad albi professionali- se qualcosa non sta funzionando". Un altro dei motivi per cui spesso le persone hanno paura a iniziare un percorso psicologico, è il timore della durata. "Le terapie non sono necessariamente lunghe anni. A volte anche in periodi brevi riescono a portare dei benefici e un sollievo nella vita del paziente. Ricordiamoci anche che la depressione è risolvibile". E poi l'invito principale è seguire l'esempio di Bella Hadid, di Willow Smith e di tutte le persone che non hanno avuto paura di esporsi per raccontare la propria situazione. "Non bisogna avere paura di parlarne e non serve aver vergogna. Anche i personaggi famosi si rivolgono a psicologi e psichiatri per i loro problemi. Spesso si crede che questo genere di terapie sia costoso, ma non dimentichiamo che esistono dei servizi che lo Stato ci mette a disposizione che sono accessibili a tutti, anche a chi non ha grandi possibilità economiche. Non esiste soltanto il corpo di cui prendersi cura – conclude Merigo – Esiste anche la mente. E ogni tanto ce lo dimentichiamo". 

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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