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#DenimDay, le vittime di violenza invadono TikTok: “Quello che mi è capitato non mi definisce”

Si chiama #DenimDay ed è il movimento social che ha dato voce alle vittime di violenza. Al motto di “Quello che mi è capitato non mi definisce”, chi ha subito abusi è stato chiamato a raccontare e a denunciare la sua esperienza nella speranza che la cosa possa aiutare e sostenere le altre persone in difficoltà.
A cura di Valeria Paglionico
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Si chiama #DenimDay ed è il movimento social che negli ultimi giorni ha spopolato. A differenza delle solite mode e manie che si diffondono tra Instagram e TikTok, questa volta il messaggio che si vuole inviare è molto serio: al motto di "Quello che mi è capitato non mi definisce", le vittime di violenza e abusi si sono unite per ricordare a loro stesse che non devono cambiare, le uniche persone che vanno qualificate dalla violenza sono quelli che la compiono e non quelle che la subiscono. Grazie all'hashtag abbinato, sono stati moltissimi le ragazze e i ragazzi che hanno avuto il coraggio di condividere le loro esperienze, nella speranza di poter dimostrare a tutti che l'abbigliamento sfoggiato non è la causa che ha scatenato la violenza. A guidare il trend in Italia è stata Chiara Ferragni, che ha postato sul suo profilo decine di storie emozionanti e commoventi.

Cos'è il Denim Day

Il #DenimDay, che letteralmente significa "La giornata dei jeans", è un movimento social nato in America, prende spunto da una sentenza italiana di 20 anni fa che scagionò uno stupratore perché la vittima indossava dei jeans stretti. Questi ultimi vennero definiti dalla giuria "impossibili da togliere senza l'aiuto di chi li portava", dunque la responsabilità della violenza ricadde anche sulla vittima e sulla sua scelta di stile. Attraverso un semplice hashtag condiviso sui social, coloro che hanno subito abusi sono stati invitati a raccontare la loro esperienza. C'è chi ha sfoggiato i vestiti che portava quando è stato molestato, chi si è tinto di rosso le parti del corpo violate, chi ha fatto il nome del proprio aggressore, tutti hanno urlato a gran voce "Quello che mi è successo non è colpa mia, non mi definisce".

Chiara Ferragni ha guidato il trend in Italia

L’hashtag legato alla giornata è stato visualizzato quasi 94 milioni di volte in tutto il mondo e la cosa impressionante è che molte delle vittime di violenza sono minorenni. Le testimonianze sono state spesso forti e commoventi ma sono fondamentali per sensibilizzare l'opinione pubblica su un argomento preoccupante di cui non si parla abbastanza. Non è un caso che anche Chiara Ferragni ne abbia discusso sul suo profilo, condividendo pubblicamente le esperienze di alcuni fan. Lo scopo dell'iniziativa è aiutare coloro che si trovano in difficoltà, dimostrare che tutto si può superare, l'importante è reagire, parlarne con qualche professionista e denunciare.

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