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Da Scimmia a Fragola: i nomi per bambini vietati nel mondo

Dovete scegliere il nome del vostro futuro figlio? Fareste bene a dare un’occhiata alle leggi in vigore sulla questione. In alcuni paesi, infatti, alcuni appellativi sono assolutamente vietati perché potrebbero provocare disagi al piccolo: ecco quali sono i nomi “proibiti”.
A cura di Valeria Paglionico
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Scegliere il nome da dare al proprio bambino è una delle scelte più importanti della vita di un genitore, visto che la decisione influenzerà in modo considerevole l'esistenza del piccolo. C'è chi si ispira alla tradizione, chi opta per degli appellativi alla moda e chi, invece, vuole puntare sull'originalità. In alcuni paesi del mondo, però, esistono delle specifiche leggi che limitano la creatività delle mamme e dei papà, che a volte hanno delle idee un po' troppo sopra le righe. L'obiettivo? Evitare che il bimbo diventi vittima di offese, bullismo e disagi a causa del suo nome: ecco quali sono le opzione assolutamente vietare nei diversi paesi.

Nutella, Fragola, Demonio – In Francia esistono delle regole ben precise quando si parla di nomi da dare ai neonati: sono vietai tutti gli appellativi che potrebbero dare vita a derisioni. Quando i segretari che firmano il certificato di nascita sentono un nome particolarmente originale, sono tenuti a informare il tribunale locale. Quest'ultimo deciderà se quella scelta è legale o meno, nel tentativo di proteggere i diritti del bambino appena nato. Degli esempio di nomi vietati perché ai limiti del ridicolo? Nutella, Fragola, Demonio, Principe William, Mini Cooper.

Adolf Hitler, Merkel – Anche in Germania esistono delle norme rigorose in fatto di nomi: i neonati non possono essere chiamati con un appellativo neutro, con un cognome, con un nome di un oggetto o di un prodotto. L'obiettivo? Far sì che il nome non influenzi negativamente o porti all'umiliazione il bambino. Osama Bin Laden, Kohl, Merkel, Adolf Hitler sono tra le scelte assolutamente vietate.

Giuda, Chanel – In Svizzera esiste un elenco di regole di da rispettare quando si sceglie il nome del proprio figlio e, una volta presa una decisione, quest'ultima deve essere approvata da un magistrato. Se si tratta di un appellativo dannoso per il benessere del piccolo oppure offensivo verso altre persone, molto probabilmente sarà vietato. Degli esempio? Giuda, Chanel, Mercedes, Parigi e tutti i nomi di personaggi cattivi, di marche e di luoghi.

Enrico, Ludovico – In Islanda i nomi dei bambini devono allinearsi con la struttura linguistica e il sistema di ortografia convenzionale del paese. I genitori devono indicare la loro proposta sul Registro nazionale entro 6 mesi dalla nascita del piccolo, questa deve essere approvata dal Comitato di denominazione islandese ma la cosa particolare è che nella metà dei casi le potenziali scelte vengono rifiutate. I nomi devono avere finali grammaticali islandesi e devono rispettare le regole dell'ortografia del luogo, dunque non possono contenere le lettere C, Q, W, tutte inesistenti nell'alfabeto islandese. I genitori, ad esempio, non possono dare ai figli nomi come Zoe, Harriet, Enrico, Ludovico, Duncan

Scimmia, Pluto – In Danimarca esiste un elenco di 7.000 nomi approvati e, se si vuole optare per una scelta diversa, bisogna chiedere l'autorizzazione al Dipartimento investigativo dei nomi dell’università di Copenaghen e al Ministero degli Affari Ecclesiastici. Alcuni appellativi vietati? Jakobp, Ashleiy, Scimmia, Pluto.

Hansen, Olsen – La Norvegia vieta in modo assoluto di usare un cognome come nome e, come se non bastasse, non accetta gli appellativi che possono arrecare danni e svantaggi alla persona. Hansen, Johansen, Olsen, Larsen, sono tutte scelte non consentite per legge.

Metallica, Ikea – Anche in Svezia sono vietati i nomi inadatti e offensivi, dunque quelli che potrebbero creare problemi e disagi ai bambini. La scelta deve essere approvata dall’Agenzia delle Entrate Svedese e, nel caso in cui non si rispettasse questa regala, si potrebbe andare incontro a multe molto salate.

Pazzo, Serpente – In Malaysia si considerano inadatti i nomi che si ispirano ad animali, insulti, numeri, nomi onorari o reali e cibo. Degli esempi? Ular, che significa "serpente", Woti, la cui traduzione è "rapporto sessuale", Sor Chai, ovvero "pazzo".

Facebook, Scroto – Il Messico vieta invece i nomi derisori, senza senso o imbarazzanti, per la precisione ha redatto un elenco di 61 appellativi che potrebbero generare offese e bullismo. Degli esempi? Facebook, Rambo, Escroto (ovvero scroto), Hermione e Batman.

Lucifero, Fat Boy – In Nuova Zelanda non si possono dare ai neonati nomi che superano i 100 caratteri, che potrebbero generare offese o che somigliano a un titolo o a un rango ufficiale. Lucifero, Sex Fruit, Fat Boy (ovvero ragazzo grasso), Talula does The Hula from Hawaii, sono tra le scelte che sono state rifiutate dalla legge.

Nirvana, Rihanna – Le autorità portoghesi hanno redatto un elenco di 82 pagine di nomi vietati dalla legge. Nel paese i nomi devono essere tradizionalmente legati al luogo, specifici di genere e pieni, ovvero non dei diminutivi. Tra le scelte vietate perché "troppo stranieri" ci sono Nirvana, Rihanna, Jimmy, Viking, Sayonara.

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