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Computer e tablet ai bambini a partire dai 18 mesi: sono uno strumento educativo

Computer e tablet sono ormai entrati nella nostra quotidianità e anche i bambini non possono farne a meno. E’ per questo che i pediatri hanno ridotto l’età di “digiuno digitale” a 18 mesi. Il motivo? Possono diventare uno strumento educativo.
A cura di Valeria Paglionico
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Tablet, smartphone e pc sono ormai entrati a far parte della nostra quotidianità e sarebbe impossibile pensare di passare più di 24 ore lontani da notifiche e messaggi. Anche i bambini non sono esclusi da questa tendenza e sono sempre di più quelli che fin da piccolissimi sanno usare alla perfezione le nuove tecnologie. A dispetto di quanto si è sempre pensato, secondo uno studio condotto dall'Accaemia Americana dei Pediatri e pubblicato sulla rivista "Pediatrics", Internet può essere considerato uno strumento educativo durante l'infanzia.

Se in precedenza veniva consigliato di tenere i bimbi lontani dai computer fino ai due anni, ora le cose sono cambiate e l'età di "digiuno digitale" è stata ridotta a 18 mesi. Si può giocare, guardare film, seguire cartoni animati, trovare ricette e cercare musica, a patto che si seguano una serie di regole. Innanzitutto, bisogna staccarsi dallo schermo almeno un'ora prima di dormire e mentre si mangia, le stanze da letto devono essere libere da ogni apparecchio elettronico e deve essere data precedenza ai giochi all'aria aperta.

E' inoltre vietato usare il computer per più di 60 minuti al giorno, almeno fino ai 5 anni. Certo, tra gli effetti negativi di queste abitudini c'è il fatto che i bambini diventano incapaci di concentrarsi sulla lettura profonda, ma tablet, videogiochi e televisione possono diventare strumenti che, se usati in compagnia dei genitori, permettono di rendere il rapporto più profondo. Il consiglio è proporre prima un gioco, una lettura, una passeggiata e, solo in caso di necessità,  fargli passare il tempo con dei supporti elettronici. I primi a dover dare il buon esempio? Naturalmente sono i genitori.

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