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Come si crea un profumo? Il misterioso lavoro del Naso, l’artista delle fragranze

Ogni profumo porta la firma di un Naso, un mestiere affascinante e poco noto. Fanpage.it ha chiesto a Karine Vinchon-Spehner di svelare i segreti di quest’arte.
A cura di Beatrice Manca
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L'olfatto è il senso che più di tutti è legato alle emozioni e ai ricordi. Per questo mettere il profumo è un gesto intimo, personale, un rituale che può essere una coccola quotidiana o un'arma di seduzione. Ma come nasce un profumo? Il delicato equilibrio tra le essenze è frutto della sapienza di una particolare figura, il Maitre Parfumeur o, più semplicemente, il Naso. Anche se le fragranze da loro create sono famosissime, il loro lavoro (e spesso il loro nome) è avvolto nel mistero. Fanpage.it ha intervistato Karine Vinchon-Spehner in occasione del lancio della sua ultima creazione, l'Eau de Parfum Intense di Brioni, nato dalla collaborazione con il maestro Michel Almairac.

Anche i profumi possono essere sostenibili

La nuova fragranza di Brioni è stata creata a quattro mani (o meglio, da due nasi) dal maestro Michel Almairac e da Karine Vinchon-Spehner. Il profumo racconta di una serata galante a Roma, un incontro tra un uomo e una donna con un pizzico di mistero e di sensualità. Per crearlo, spiega Karine Vinchon-Spehner, ha pensato all’eleganza di Brioni: materie prime eccellenti e sostenibili. "Un profumo sostenibile è soprattutto rinnovabile: significa che le materie prime non vengono sfruttate. Per garantirlo, lavoriamo a stretto contatto con il sourcing, facendo attenzione ai processi di coltivazione e alle condizioni di lavoro dei dipendenti della filiera". Il lavoro del naso parte sempre da un’idea, da un’emozione che si vuole trasmettere: “In questo caso volevamo ricreare olfattivamente l’eleganza Brioni, aggiungendo un tocco di mistero e di sensualità. Io e Michel abbiamo lavorato un anno, se non di più, dosando gli ingredienti e cercando l’equilibrio perfetto”.

la nuova fragranza Brioni
la nuova fragranza Brioni

Che cos'è la piramide olfattiva

Per capire come si passa da un'idea all'essenza imbottigliata, il Naso spiega com’è composta la piramide olfattiva della fragranza Brioni. Una fragranza si articola principalmente in note di testa, di cuore e di fondo. Il susseguirsi delle varie note racconta quindi l’evoluzione del profumo nel tempo: le note di testa sono le prime sfumature che si sentono una volta vaporizzata la fragranza, per un arco di circa cinque minuti. “Abbiamo usato bergamotto, mandarino e pepe rosa, per dare una nota frizzante al profumo – spiega il Naso – abbiamo immaginato che i due bevessero champagne, e quindi abbiamo ricreato la sensazione delle bollicine”. Tra le note di testa c’è anche lo zafferano: “Questo è stato aggiunto per dare un sentore enigmatico: il profumo racconta la storia di un primo incontro, in cui lui e lei si studiano. Lo zafferano aggiunge quella nota di mistero”. Si passa poi alle note di cuore, quelle centrali, il corpo della fragranza, e infine le note di fondo, quelle che sentiamo a fine giornata. Nel caso di Brioni c'è il patchouli e infine, tra le note di fondo, c’è un accordo di oud, un legno particolare infettato da un fungo. “Ne abbiamo messo solo una piccola dose: volevamo aggiungere un tocco di sensualità, ma senza perdere l’eleganza”.

ogni fragranza ha delle note di testa, di cuore e di fondo
ogni fragranza ha delle note di testa, di cuore e di fondo

Chiunque può studiare per diventare Naso

Il Naso è un mestiere poco noto e circondato dal mistero. Secondo Karine Vinchon-Spehner però non è legato alla genetica o a una particolare predisposizione. "Si impara – spiega l'esperta – io non ho un naso diverso dagli altri dal punto di vista fisiologico. Ovviamente bisogna avere passione e amore, io già da piccola annusavo tutto cercando di memorizzare gli odori". Lei ricorda esattamente il momento in cui ha capito che quella sarebbe stata la sua strada: “Sono originaria della Normandia, poi con la mia famiglia mi sono trasferita a Grasse, la capitale francese della profumeria. Avevo undici anni e quando ho scoperto l’esistenza di questo lavoro ho capito che era la strada per me”. A quel punto ha deciso di frequentare un’apposita scuola vicino Versailles, per affinare il talento e lavorare nel settore. “Nella mia vita quotidiana sto attenta a tutto e sento mille sollecitazioni diverse, perfino nei negozi e nei bar”, racconta. Anche se può essere molto intenso, essere così sensibili non è necessariamente un'esperienza negativa: “Magari mi capita di mangiare al ristorante e scoprire un abbinamento insolito tra una spezia e un frutto, e da lì nasce l’ispirazione per un nuovo profumo”.

Karine Vinchon-Spehner e Michel Almairac
Karine Vinchon-Spehner e Michel Almairac

Come si indossa un profumo

Sull'arte di indossare un profumo esistono diverse scuole di pensiero: c'è chi sconsiglia di vaporizzarlo e chi dice che strofinare i polsi è un grave errore. Karine Vinchon-Spehner, al contrario, invita a sperimentare. “Indossare il profumo è un gesto molto personale, quindi non esiste un metodo unico, è soggettivo. Sulla pelle il profumo ha una maggiore evoluzione, che cambia da persona a persona, ma c’è chi ama portarlo sui capelli o sui vestiti, per lasciare un ricordo, una traccia”. In questo caso però bisogna far attenzione alle essenze colorate che possono macchiare la stoffa. “Tutto è concesso, ma dipende dal profumo e da come cambia. Ognuno poi trova il suo stile”. Lo stile è personale: così come per i vestiti, lo è anche per le fragranze!

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