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Come riconoscere le scuse sincere e non farsi manipolare da un gesto plateale

Litigare è normale, accade in tutte le relazioni, ma come riconoscere se una richiesta di scuse dopo una discussione è sincera? Come distinguere un pentimento vero da uno di facciata? La psicoterapeuta di coppia Maria Claudia Biscione ci spiega a cosa dobbiamo fare caso e perché non dobbiamo farci ingannare dai gesti plateali.
Intervista a Dott.ssa Maria Claudia Biscion
Psicologa, psicoterapeuta di coppia e sessuologa
A cura di Francesca Parlato
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C'è chi manda fiori e cioccolatini, chi fa recapitare una colazione con Just Eat, chi si prodiga nella scrittura di lunghissimi messaggi su WhatsApp, i più romantici mandano una mail. In ogni coppia che si rispetti, anche la più tranquilla, un litigio è cosa normale. Ma chiedere scusa non è proprio da tutti. E non è detto che il più bel mazzo di rose rosse sia un modo sincero per dire "Mi dispiace", in alcuni casi è solo un segno di tregua, una bandiera bianca sventolata per porre fine a un discussione, ma questo non fa mica rima con un reale pentimento. Come distinguere le scuse vere da quelle false? Come capire se il nostro partner sta sinceramente chiedendo di essere perdonato per un certo comportamento?

Le scuse devono essere coerenti

Le scuse con riserva, quelle che iniziano con "Mi dispiace" e finiscono con "Ma in fondo è stata colpa tua", quelle che vengono pronunciate alzando gli occhi al cielo oppure sbuffando ci fanno capire subito che si tratta di scuse tutt'altro che sincere. "Perché una richiesta di perdono sia vera e efficace è necessario intanto che ci sia coerenza tra il linguaggio verbale e quello non verbaleha spiegato a Fanpage.it la psicologa e sessuologa Maria Claudia Biscione – Se l'approccio è seccato, disinteressato o arrabbiato, vuol dire che le scuse sono soltanto un modo per fermare la discussione sul momento". In questi casi non c'è stata una elaborazione, una comprensione di ciò che è accaduto. "Diventano soltanto uno strumento per porre fine a un litigio. Un modo per stoppare una situazione. Ma si tratta di un tappabuchi: non potrà durare a lungo e prima o poi la situazione che ha innescato la discussione riesploderà".

Elaborazione delle scuse

Non si tratta di avere torto o ragione, le scuse non sono una questione di orgoglio. "Si arriva a chiedere perdono dopo aver elaborato una situazione, un conflitto, dopo essersi resi conto di aver messo in atto un comportamento che ha provocato un dispiacere o un dolore nel nostro partner". L'elaborazione consiste proprio nel capire cosa è accaduto e che effetto ha avuto quest'evento su di me e sulla persona che ho accanto. "Se in una coppia ci sono dei litigi frequenti può essere utile cercare di fare un'analisi della causa scatenante, capire se c'è un conflitto da risolvere, se si tratta di un file (magari un ex fidanzato, una ex moglie) personale che riaccende un dolore privato oppure una questione personale che si riverbera sulla coppia. Una volta comprese le dinamiche del litigio, l'obiettivo deve essere lavorare insieme".

Attenzione a non farsi manipolare

A volte per scusarsi si ricorre a gesti plateali. Mazzi di fiori, regali da capogiro, weekend fuori last-minute. Ma attenzione a non farsi trarre in inganno. "A volte, e questo riguarda soprattutto le donne, ci si lascia incantare da gesti platealispiega la sessuologa – È vero che certi tipi di gesti possono essere un modo gentile per tentare una riappacificazione ma è bene che ci sia sempre cura dell'altro, che si tenga sempre conto dell'emozione che un gesto può suscitare nella persona che lo riceve". Mandare mille rose rosse a una donna che odia i fiori recisi sarà pure plateale ma non è certo in grado di suscitare piacere o emozione nella destinataria. "In questi casi si tratta di gesti narcisistici e ben lontani da una richiesta di scuse sincera". Davanti a un bel regalo, a un coup de théâtre in grado di lasciarci a bocca aperta, è bene fermarsi a riflettere senza non essere frettolosi. "Spesso siamo sopraffatti dall'urgenza di risolvere la discussione, di ripristinare una normalità e ci lasciamomanipolare. Dimentichiamo l'origine del litigio, non ragioniamo su quello che ci ha ferito o fatto arrabbiare". Prima di accettare a occhi chiusi questi grandi gesti è bene porsi delle domande. "Il mio consiglio è chiedersi come ci si immagina da lì a una settimana. La rabbia sarà passata? Della frustrazione non ci sarà più traccia? Se l'emotività è ancora in subbuglio è bene parlare con il nostro partner e dirgli che accogliamo suo bel gesto ma che la questione non è ancora finita e che per superarla potrà essere necessario discuterne ancora".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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