Clio Make-Up accusata di razzismo, la linea di correttori non sarebbe considerata inclusiva
Clio Make-Up è sempre sul pezzo quando si parla di prodotti di bellezza e cosmetici e nelle ultime ore ne ha dato per l'ennesima volta prova. Ha lanciato una nuova collezione di correttori liquidi, si chiama "OhMyLove" ed è stata pensata per mascherare le piccole imperfezioni sul viso. A giudicare dalle recensioni lasciate sul web dai clienti che li hanno provati, i risultati sarebbero assicurati, peccato solo che alcuni utenti dei social non abbiano perso occasione per dare vita all'ennesima polemica insensata. Nonostante i colori dei correttori disponibili siano ben 14, solo due si adeguerebbero a delle carnagioni più scure. Tanto è bastato per accusare la make-up artist di essere razzista e non attenta al tema dell'inclusione.
La polemica social
A sole 24 ore dall'uscita di "OhMyLove", è già polemica sui social. Clio Make-up è stata definita "razzista" e la sua collezione di correttori "sbilanciata" e "poco inclusiva". Il motivo? Su 14 shades disponibili, solo 2 sono di un marrone più intenso, dunque adeguate a persone con la pelle scura. Il tweet che ha fatto scatenare gli haters è quello apparso poco dopo il lancio della linea sul profilo @clavryfray, nel quale si legge: "Se nel 2020 fai uscire dei prodotti con uno shade range del genere sinceramente puoi pure tenerteli". Da allora sono stati moltissimi coloro che hanno sostenuto il concetto, facendo riferimento al fatto che ci sia un evidente e imbarazzante squilibrio tra i correttori chiari e correttori scuri.
I fan difendono Clio
Se da un lato gli haters si sono scagliati contro la Zamattero, i fan non hanno esitato a sostenerla. Il commenti che centrano maggiormente il nocciolo della questione sono: "Ragazze capisco le critiche, che hanno il loro fondo di verità. Ma ricordo che un’azienda fa uscire prodotti in base a ricerche di mercato, target clienti e posizionamento. Andare in perdita per avere ogni tipo di colore? Clio con il suo staff magari ha pensato di non rischiare", "Clio Make-Up si rivolge principalmente al pubblico italiano, quindi la maggior parte delle donne che acquistano i suoi prodotti ha la pelle chiara". Insomma, dietro la scelta di Clio non ci sarebbe una mancanza ma una precisa strategia di marketing studiata in base alle richieste dei clienti. Di sicuro, se mai dovesse esserci in Italia un boom di richieste di correttori sui toni scuri, la Zamatteo non esiterà a modificare la sua offerta, in barba a ogni tipo di accusa razzista.
Clio Make-Up: strategia di marketing o razzismo?
Guardando il profilo Instagram di Clio, si noterà che per il momento ha preferito non rispondere alle accuse, così da non dare seguito a polemiche inutili. Basta però dare un rapido sguardo al promo realizzato per il lancio della collezione di correttori per capire che le sue intenzioni erano tutt'altro che razziste. Sia nella clip che sullo shop online, tra i modelli immortalati in primo piano per mostrare gli effetti del prodotto sul viso c'è un uomo con la pelle scurissima, seguito poi da una ragazza mulatta. In entrambi i casi, le nuance proposte dalla make-up artist consentirebbero di mascherare i difetti, adeguandosi alla perfezione anche alle carnagioni scure. Di fronte queste immagini, in quanti riescono ancora a parlare di razzismo?
Aggiornamento
Dopo la pubblicazione di questo articolo i legali di Clio Zammatteo hanno diffuso una nota per specificare che la collezione di correttori liquidi "OhMyShade" contiene al suo interno un numero sufficiente di tonalità adatte a tipi di pelle differenti rispetto a quella "chiara". Ecco al seguente link la risposta ufficiale di ClioMakeUp alla polemica nata sui social dopo il lancio della sua ultima collezione.