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Cistite dopo i rapporti sessuali: perché capita e come prevenirla

La cistite post-coitale, detta anche “cistite da luna di miele”, è l’infiammazione della parete della vescica che si verifica tra le 24 e le 72 ore dopo il rapporto sessuale, provocando bruciore vescicale, minzione frequente e dolorosa, presenza di sangue nelle urine. Ecco quali sono le cause e le cure per contrastarla.
A cura di Redazione Donna
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Si chiama cistite post-coitale ed è l’infiammazione della parete della vescica che si verifica 24-72 ore dopo il rapporto sessuale, i cui sintomi sono bruciore, minzione frequente e dolorosa, a volte anche presenza di sangue nelle urine e decimi di febbre. A dispetto di quanto si possa pensare, è molto comune tra le rappresentanti del sesso femminile, visto che la penetrazione potrebbe causare dei "traumi meccanici", soprattutto in caso di insufficiente purificazione vaginale. Ecco per quale motivo compare e quali sono i rimedi per curarla e prevenirla.

Le cause e i sintomi della cistite post-coitale

La cistite post-coitale, nota anche come "cistite da luna di miele", è l’infiammazione della parete della vescica che si verifica 24-72 ore dopo il rapporto sessuale. Solitamente a causarla è il batterio Escheria Coli, visto che durante una prolungata performance intima i germi possono diffondersi in tutta la zona genitale, arrivando a infettare le vie urinarie. A volte, però, quando vi è un'insufficiente lubrificazione vaginale, quando si soffre di secchezza o quando si prova dolore durante la penetrazione, può anche trattarsi di un trauma meccanico. L'uretra è infatti circondata da una fitta rete di vasi sanguigni che si congestionano con l'eccitazione, in maniera tale da proteggere la zona. Quando però la lubrificazione è insufficiente, la protezione viene meno e si favorisce la comparsa della cistite. I sintomi sono bruciore vescicale, minzione frequente e dolorosa, fastidio sovra-pubico, presenza di sangue nelle urine e talvolta anche decimo di febbre.

Le cure e i rimedi per prevenirle la cistite post-sesso

Quando compare la cistite tra le 24 e le 72 ore successive al rapporto sessuale, è necessario rivolgersi al proprio ginecologo di fiducia per capire qual è la terapia ideale per combattere l'infezione. Solitamente viene consigliato un esame delle urine, così da comprendere qual è il batterio che ha causato il problema e da scegliere la cura antibiotica più efficace. Una volta combattuta l'infezione, sarebbe bene capire cosa ha causato la cistite, se il rapporto sessuale in sé o anche altri elementi come la mancanza di tono dei muscoli perivaginali, la cui tensione potrebbe provocare il trauma e la conseguente infiammazione, oppure dei disturbi del desiderio e dell'eccitazione. E' inoltre essenziale accertare le condizioni dell'intestino e valutare lo stato estrogenico e il pH vaginale poiché dei blocchi mestruali prolungati a causa di diete o stress possono provocare carenza di estrogeni associate a cistiti. Come ultima cosa, anche il partner deve sottoporsi a un esame colturale del liquido seminale, ricorrendo inoltre a un tampone uretrale e a un antibiogramma poiché l’infezione potrebbe provenire da lui. Tra i rimedi più naturali, ci sono il destro mannosio, ovvero uno zucchero inerte estratto dalla corteccia di betulla, e gli estratti di mirtillo rosso, che se assunti regolarmente sono capaci di ridurre il potere aggressivo dell’Escherichia Coli nei confronti della mucosa vescicale senza ricorrere al più aggressivo antibiotico.

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