Chi era Elsa Peretti, la signora italiana dei gioielli di Tiffany&Co.
Musa di Salvador Dalì, supermodella degli Anni Settanta e pluripremiata designer di gioielli per Tiffany&Co. Elsa Peretti ha vissuto moltissime vite in una: la signore dei gioielli italiana si è spenta a marzo in Spagna, all'età di 80 anni. Le sue creazioni eleganti e senza tempo sono state esposte al British Museum, oltre a essere indossate da generazioni e generazioni di donne. Una donna unica e indipendente, capace di svincolarsi dal ruolo di modella e affermare il suo talento in un mondo di uomini. La sua storia, fino ad oggi poco conosciuta, ora è stata raccontata dalla serie tv di Netflix Halston, un omaggio allo stilista divo degli anni Settanta. Elsa Peretti infatti fu una delle più famose "Halstonettes", le modelle e ambasciatrici dello stilista. Ma per Roy Halston fu molto di più: musa, amica, confidente e – ovviamente – disegnatrice di gioielli e bottigliette di profumo.
Elsa Peretti, modella a Barcellona per Dalì
Elsa Peretti nacque a Firenze da un'importante famiglia romana: colta, beneducata ed estremamente curiosa, trovava stretta una vita da signora borghese. Così a ventuno anni scappò di casa e iniziò a viaggiare. La sua carriera da modella iniziò a Barcellona, dove ha posato anche per il pittore Salvador Dalì. Poi, l'Oriente: a Hong Kong si innamorò di quell'arte così pulita ed essenziale, del rapporto con la natura e della maestria artigianale del luogo. Infine, New York: era quasi inevitabile che una donna indipendente e spumeggiante come lei prima o poi finisse nella città che non dorme mai, ricca di fermenti culturali e nuove idee. In poco tempo Elsa riuscì a entrare nei circoli culturali e mondani della città: amica di Truman Capote, Liza Minnelli e Andy Wharol, si conquistò un ruolo di primo piano nel mondo della moda.
L'incontro con Halston a New York
Negli anni Settanta, Elsa Peretti era sulla cresta dell'onda: di giorno sfilava per i più importanti designer, di notte era una presenza fissa dello Studio54, il tempio della disco music newyorkese. Sofisticata e con un fascino lunare, la sua personalità spiccava in un mondo concentrato sull'immagine esteriore. Se ne accorse il fotografo Helmut Newton, che la immortalò nel celebre ritratto "Elsa In A Bunny Costume".
Elsa Peretti fu anche una delle più famose "Halstonettes", le modelle dello stilista Roy Halston, che in quel momento stava creando uno stile più sensuale e comodo per le donne. Ma fu molto più di questo: dotata di grande intelligenza e di uno spiccato senso dello stile, Elsa fu per Halston un'amica e una confidente. Oltre ad indossare gli abiti, Elsa lavorò gomito a gomito per lo stilista. Fu lei a disegnare i primi gioielli da mandare in passerella e creò la sensuale bottiglietta di profumo Halston. Proprio intorno a questa creazione "regalata" allo stilista, secondo i biografi, si accesero le liti tra i due: la serie tv racconta l'amicizia fino all'epilogo, la rottura definitiva.
Il successo con Tiffany&Co.
Elsa Peretti aveva una bellezza magnetica, ma poteva contare soprattutto sul suo talento, la sua intelligenza e sulla sua personalità forte e indipendente. Iniziò a lavorare come designer da Tiffany&Co., dove rimase praticamente per tutta la vita, firmando alcune delle creazioni più iconiche e riconoscibili del brand newyorkese. Il ciondolo Open Heart, ad esempio, a forma di cuore, o le collane in rete Mesh, la maglia metallica che Halston usò anche come reggiseno. Per non parlare dei bracciali Bone, cuffs in argento che avvolgono i polsi con linee morbide e sensuali.
La grande abilità di Elsa Peretti era quella di saper cogliere l'essenza dalla natura che la circondava e trasformare le sue mille ispirazioni in gioielli dal design pulito e sofisticato, senza fronzoli né eccessi. In una parola: eterni. Le sue creazioni sono state esposte al British Museum di Londra, al Metropolitan Museum of Art di New York passando per il Museum of Fine Arts di Boston, e alla Biennale di Firenze. Elsa Peretti amava la scultura e soprattutto le infinite possibilità che regala il metallo: mentre la moda cambia di continuo, diceva, i gioielli sono qui per restare. E i suoi resteranno per sempre.