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Cheerleader licenziata per una foto in costume: “Sono stata discriminata”

Bailey Davis ha 22 anni e fino a qualche tempo fa faceva parte delle “The Saintsations”, le ragazze pon pon dei New Orleans Saints. E’ stata però licenziata all’improvviso dopo aver postato una foto in costume sui social, provvedimento che l’ha lasciata senza parole.
A cura di Valeria Paglionico
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Bailey Davis è una ragazza di 22 anni, viene da New Orleans e la sua storia assurda. Fino a metà febbraio ha fatto parte delle "The Saintsations", le ragazze pon pon dei New Orleans Saints, ma è stata licenziata all'improvviso per aver postato su Instagram una foto in costume da bagno. Come se non bastasse, qualche giorno prima era stata avvistata a una festa in compagnia di un giocatore della squadra per cui lavorava, cosa che aveva già fatto infuriare coloro che sono ai vertici del team per cui lavorava.

Ashley Deaton, direttrice delle "The Saintsations", le ha dunque inviato un messaggio dicendo: "Pessima idea postare un'immagine come questa, specialmente considerando le nostre recenti conversazioni sulle voci su di te. Non aiuta il tuo caso. Pensavo che saresti stata più intelligente". Secondo la dirigenza, la Davis avrebbe infranto le regole secondo le quali le ragazze pon pon non possono pubblicare foto che suggeriscono nudità o socializzare con i giocatori del team. Addirittura non dovrebbero neppure frequentare i luoghi dove di solito si intrattengono i campioni. Se mai lo facessero, rischiano di perdere il contratto. Dopo quello che le è accaduto, essendosi sentita vittima di discriminazioni sessuali, ha deciso di presentare una denuncia alla "Commissione per le pari opportunità in materia di occupazione".

L'obiettivo di Bailey non è tanto riottenere il lavoro ma combattere la disparità di genere e di trattamento tra giocatori e cheerleader. "Lo sto facendo per le mie ex colleghe in modo che possano fare ciò che amano e sentirsi protette. Non possono essere discriminate in questo modo", ha spiegato la ragazza. I rappresentanti legali dei New Orleans Saints faranno il possibile per difendere le politiche dell'organizzazione e le regole applicate sul posto di lavoro, tentando di dimostrare che la 22enne non è stata discriminata per il suo sesso ma piuttosto per il comportamento contro le regole.

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