Cardamomo: proprietà, usi e controindicazioni
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Il cardamomo è una pianta originaria dell'India meridionale che appartiene alle "spezie della salute", insieme a zafferano e vaniglia, grazie ai suoi usi curativi, oltre che alimentari: è utile infatti in caso di problemi digestivi, raffreddore, alito cattivo, mal di denti e aiuta a dimagrire. Ne esistono due specie principali: il cardamomo verde (Elettaria cardamomum) più diffuso in Occidente, e il cardamomo nero o nepalese (Amomum subulatum), entrambe le tipologie appartenenti alla famiglia delle Zingiberaceae. Si tratta di una spezia molto utilizzata nelle ricette orientali, ha un sapore fruttato e leggermente piccante, ottimo per aromatizzare diverse pietanze, ed è uno degli ingredienti con i quali si realizza il curry. Ad essere utilizzati sono soprattutto i semi, racchiusi all'interno di una capsula che può essere verde o marrone, hanno un odore molto intenso che sfuma velocemente: per questo si consiglia di acquistare i frutti interi, per preservarne odore e caratteristiche. Gli antichi greci e i romani, infatti, li utilizzavano per creare profumi. Ma scopriamo di più sulle proprietà curative del cardamomo.
Proprietà benefiche e curative del cardamomo
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Il cardamomo deve le sue proprietà stimolanti al cineolo, una sostanza capace di agire sul sistema nervoso centrale. Il cineolo ha proprietà disinfettanti utili per curare mal di gola, faringite e disturbi respiratori. Il cardamomo è un vegetale ricco di sali minerali e vitamine, soprattutto quelle del gruppo B e vitamina C, inoltre contiene fibre, proteine e una piccola percentuale di grassi e acqua. Ma ecco quali sono le sue proprietà.
Favorisce la digestione e sgonfia la pancia: il cardamomo apporta molti benefici all'apparato digerente e all'intestino: favorisce la digestione e, grazie agli oli di cui è ricco, stimola l'appetito, inoltre elimina il gonfiore addominale attenuando i sintomi di meteorismo e flatulenza: in questi casi può essere utilizzato aggiungendo 3 semi durante la cottura di alimenti che tendono a gonfiare l'intestino come cavolo e broccoli. Infine il cardamomo è utile anche per curare problemi urinari e agisce contro le emorroidi.
Combatte raffreddore e tosse: fare dei gargarismi con l'infuso di cardamomo è l'ideale per combattere raffreddore, tosse e mal di gola: libera le vie respiratorie in poco tempo e dona sollievo al cavo orale infiammato, inoltre allevia anche la stanchezza che spesso si accompagna agli stati influenzali. Un vero e proprio toccasana contro i malanni di stagione. In aromaterapia il cardamomo viene anche utilizzato in caso di bronchite e per calmare i sintomi dell'asma.
Contro mal di denti e alito cattivo: i semi di cardamomo sono utili per mantenere i denti in salute, soprattutto in caso di gengive infiammate, e per combattere l'alito cattivo : vi basterà masticare l'intera bacca, con all'interno i semi, almeno 4 volte al giorno per eliminare i problemi di alitosi.
Utile in caso di ipertensione: il cardamomo è in grado di abbassare il battito cardiaco agendo come un vero e proprio farmaco naturale contro l'ipertensione: ciò grazie all'abbondanza di potassio, minerale presente nei fluidi corporei e nelle cellule.
Azione antiossidante e antidepressiva: il cardamomo è una spezia che contiene anche elementi antiossidanti come oli essenziali e fitonutrienti che aiutano a combattere l'azione dannosa dei radicali liberi rallentando l'invecchiamento cellulare . Inoltre, la polvere dei suoi semi bollita insieme al tè, svolge un'azione antidepressiva e stimolante.
Accelera il metabolismo: il cardamomo è ottimo anche per stimolare il metabolismo, quindi è indicato nelle diete ipocaloriche e come rimedio naturale per chi vuole dimagrire.
Come consumare il cardamomo: usi in cucina di semi e bacche
Quali sono gli usi del cardamomo? Di questa pianta possono essere utilizzati sia i baccelli, che vengono essiccati, ma soprattutto i semi che vengono macinati e ridotti in polvere per realizzare una spezia dal sapore leggermente piccante e fruttato che viene utilizzata nella composizione del curry, insieme alla curcuma e allo zenzero, ma anche per insaporire verdure, riso e altre pietanze, soprattutto nella cucina indiana. Nella cucina araba viene invece utilizzato per aromatizzare il caffè: la miscela si compone dell'80% di cardamomo e del 20% di caffè.
Per sfruttare le proprietà benefiche del cardamomo si possono poi preparare delle salutari tisane che favoriscono la digestione e sgonfiano la pancia: aggiungete un cucchiaino di semi di cardamomo ad una tazza di acqua bollente, lasciate in infusione per 5 minuti, filtrate e bevete.
Con il cardamomo si può realizzare anche un liquore digestivo. Per realizzarlo vi occorrono: 1 litro di alcool, 300 grammi di zucchero, 500 milligrammi di acqua e 30 grammi di bacche di cardamomo. Lasciate riposare per un mese le bacche di cardamomo nell'alcool, trascorso il tempo necessario filtrate e aggiungete il resto degli ingredienti. Potete servirlo fresco come digestivo dopo un pasto abbondante.
Quanto utilizzarne e come conservarlo
Il cardamomo, come tutte le spezie, non va dosato. Di solito se ne usa una piccola quantità nelle ricette o per insaporire le pietanze, ma molto dipende anche dal gusto personale.
La polvere ricavata dai semi di cardamomo va conservata in barattoli con chiusura ermetica in luogo fresco e asciutto. I baccelli si possono conservare in frigo in un sacchetto di carta inumidito per alcuni giorni.
Controindicazioni
Il cardamomo è sconsigliato a chi è soggetto a calcolosi e colecisti perché potrebbe causare coliche o dolori addominali, ma è da evitare anche in gravidanza e allattamento e in caso di ulcera, colite, reflusso, gastrite e diverticoli. Inoltre interagisce con farmaci antiaggreganti come l'aspirina quindi è meglio evitarne il consumo nei giorni in cui si assumono questi farmaci, o comunque è consigliabile chiedere prima il parere del medico.
Un uso eccessivo di cardamomo può comportare reazioni allergiche, orticaria, dolori addominali, difficoltà di respirazione e problemi alla cistifellea.