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Cancro ovarico, la Giornata Mondiale per conoscere meglio sintomi e conseguenze

L’8 maggio è la Giornata mondiale sul tumore ovarico, una malattia molto diffusa su cui si sa ancor molto poco, visto che non esistono metodi per arrivare a una diagnosi precoce. Sono 295.000 le donne che ogni anno si ammalano: ecco quali sono i sintomi più comuni e le possibili conseguenze.
A cura di Valeria Paglionico
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L’8 maggio viene celebrata la Giornata mondiale sul tumore ovarico, una malattia molto diffusa su cui si sa ancor molto poco. Sono infatti 295.000 le donne che ogni anno ricevono la diagnosi di tumore all'ovaio e di queste 184.000 non riescono a sconfiggere la malattia. In occasione della ricorrenza internazionale, 140 associazioni di pazienti di 50 Paesi si mobiliteranno per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema. E' importante sapere che tutte le donne sono potenzialmente a rischio ma che per il momento non esistono forme di prevenzione o di diagnosi precoci: ecco quali sono i sintomi più comuni e le possibili conseguenze.

Tumore all'ovaio: i sintomi comuni

Il tumore dell'ovaio non è facile da identificare nelle sue fasi iniziali perché non ha sintomi evidenti. Esistono però degli indicatori precoci che possono destare qualche sospetto, ovvero l'addome gonfio, l'aerofagia e bisogno frequente di urinare, anche se il più delle volte vengono sottovalutati perché comuni o legati ad altre patologie minori. Con l'avanzare della malattia compaiono anche pesantezza a livello del bacino, dolore addominale, variazioni di peso, sanguinamento vaginale, irregolarità mestruali, nausea e vomito. Per togliersi ogni dubbio è consigliabile richiedere al ginecologo una ecografia pelvica o transvaginale, che potrà dare una prima eventuale diagnostica.

Le conseguenze del cancro ovarico

Il cancro ovarico consiste nella comparsa di una cisti maligna all'interno di un ovaio. Questa contiene liquido e tessuto, solitamente è benigna e sparisce con il tempo, sopratutto quando ci si trova in età fertile. Nel caso in cui la sua natura sia maligna, il rischio è quello che cresca fino a invadere gli organi circostanti come le tube di Falloppio e l'utero. Le cellule tumorali possono anche spargersi, ovvero staccarsi, dal tumore dell’ovaio principale, diffondendosi attraverso il sistema linfatico nel bacino, nell'addome e nel torace, formando nuovi tumori sulla superficie degli organi e dei tessuti. In casi come questi la malattia è denominata cancro dell’ovaio con metastasi. In Italia il tumore dell’ovaio costituisce il 2,9% di tutte le diagnosi di tumore e la sopravvivenza a 5 anni è pari a 45%.

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