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Bullizzato per la t-shirt “fatta a mano”, ora il disegno del bambino è il logo della squadra

Un bambino di una scuola elementare in Florida è stato bullizzato per aver disegnato “a mano” il logo della squadra dei suoi beniamini sulla maglietta. Dopo che la vicenda è diventata virale, gli atleti dell’università coinvolta sono intervenuti personalmente per trasformare l’idea dello studente in qualcosa di sensazionale.
A cura di Valeria Paglionico
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Il bullismo è una realtà che (tristemente) è sempre più diffusa negli ultimi tempi ma sono moltissimi quelli che cercano di mettere fine a fenomeni simili con coraggio e positività. Di recente ha fatto il giro del web la storia di un bambino di una scuola elementare in Florida. Essendo fan degli atleti dell'università del Tennessee ma non avendo una maglia dei suoi beniamini, si è applicato sulla t-shirt un foglio bianco con lo stemma disegnato a mano durante il College Colors Day, quello in cui viene chiesto agli studenti di indossare i colori del proprio college preferito.

I compagni, però, non hanno apprezzato la sua audacia e la sua fantasia e hanno cominciato a bullizzarlo, facendolo scoppiare in lacrime. La maestra Laura Snyder ha pensato bene di raccontare l'accaduto su Facebook dicendo: "Alcune ragazzine, al tavolo della mensa accanto al suo, hanno cominciato a prenderlo in giro per il disegno che aveva fatto e che si era attaccato sulla maglietta. Era devastato". Il giorno dopo la storia era diventata virale e la squadra universitaria è intervenuta personalmente, trasformando la scritta a mano del bambino in un logo ufficiale.

La comunicazione è arrivata attraverso il profilo Twitter ufficiale dell'università del Tennessee, sul quale si è letto: "Condividi l’orgoglio di uno studente della scuola elementare della Florida, indossando il suo disegno anche sulla maglietta". Le t-shirt sono state messe in vendita e vengono ormai considerate il simbolo della squadra. Ora una parte del ricavato verrà devoluto a una fondazione anti-bullismo, nella speranza che nessun altro bambino si ritrovi nella stessa situazione di quello studente.

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