Bangladesh, fabbriche più sicure grazie ad un nuovo accordo tra le aziende
Dopo la tragedia di Dacca, dove migliaia di persone hanno perso la vita nel crollo di una fabbrica, un consorzio composto da 70 marchi di abbigliamento ha accettato di esaminare entro nove mesi tutte le fabbriche tessili del Bangladesh che forniscono materie prime. L'accordo prevede che le società aderenti si assumano la responsabilità e l'eventuale azione immediata ovunque si riscontrino gravi problemi di sicurezza nei luoghi di lavoro. Inoltre i marchi si impegnano ad assicurare che siano disponibili fondi sufficienti per pagare i lavori di ristrutturazione e altri miglioramenti.
Subito dopo la tragedia di Dacca un primo gruppo di imprese aveva siglato l'accordo, oggi il numero dei firmatari è aumentato a 70, dai 30 dello scorso maggio, tra questi Zara, H&M, Carrefour, Marks&Spencer e PVH, la società madre di Calvin Klein e Tommy Hilfiger. Purtroppo sono poche le aziende americane che hanno accettato di firmare l'accordo, alcune hanno ritenuto che fosse giuridicamente vincolante e che potrebbe dare il via ad una serie di cause legali e ad obblighi eccessivi con costi troppo elevati.