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Astragalo: proprietà benefiche, utilizzi e controindicazioni

L’astragalo è una pianta di origini orientali conosciuta per le sue proprietà immunostimolanti: aiuta infatti a stimolare il sistema immunitario, prevenendo e curando raffreddore e influenza. Inoltre è un ottimo antiossidante, svolge una funzione tonificante e protegge il fegato. Ecco quali sono le sue proprietà, come utilizzarlo e le possibili controindicazioni.
A cura di Redazione Donna
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L'astragalo (Astragalus membranaceus) è una pianta di origini orientali della famiglia delle Fabaceae, conosciuta per le sue proprietà immunostimolanti: aiuta infatti a stimolare il sistema immunitario, prevenendo e curando raffreddore e influenza, oltre a malattie infettive, soprattutto virali. Inoltre è un ottimo antiossidante, svolge una funzione tonificante e protegge il fegato. In fitoterapia vengono utilizzate le radici dell'astragalo, ricche di principi attivi, tra cui saponine, isoflavoni e flavonoidi, che donano alla pianta un potere antinfiammatorio e immunostimolante, indicato per le affezioni delle vie respiratorie stagionali. Questo rimedio naturale è molto diffuso e apprezzato dalla medicina tradizionale cinese: all'astragalo vengono infatti riconosciute proprietà magiche, per la sua capacità di curare diversi disturbi. Ecco quali sono le proprietà dell'astragalo, come utilizzarlo e le possibili controindicazioni.

Proprietà e benefici dell'astragalo

Tra le proprietà più note dell'astragalo c'è la sua azione immuostimolante, la capacità cioè di questa pianta di aumentare le difese immunitarie del nostro corpo, rendendolo meno vulnerabile agli attacchi esterni e aiutandoci a prevenire e curare raffreddore, influenza e malanni di stagione. Inoltre è utile anche per altre malattie infettive, soprattutto quelle causate dai virus. L'astragalo ha anche proprietà tonificanti e rigeneranti che aiutano a combattere lo stress e la stanchezza cronica, favorendo il recupero delle energie anche dopo una degenza o una terapia antibiotica. Le radici di astragalo sono ricche di sostanze antiossidanti, inoltre, le saponine contenute nella pianta, le donano un'azione epatoprotettiva, aiuta cioè a proteggere le cellule del fegato dalle tossine presenti nel corpo. Svolge inoltre un'azione cardiotonica, che favorisce l'abbassamento della pressione arteriosa, azione utile in caso di ipertensione e angina pectoris. L'astragalo ha dimostrato anche effetti benefici in chi sta seguendo terapie antitumorali: ridurrebbe gli effetti tossici dei trattamenti, oltre a rafforzare le difese immuitarie.

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Astragalo: dove trovarlo e come utilizzarlo

L'astragalo è presente da molti anni in occidente, potete trovarlo in farmacia e in erboristeria in diverse soluzioni. Generalmente si utilizza sotto forma di estratto liquido, cioè di tintura madre, oppure di estratto secco, cioè in pastiglie o compresse e le dosi possono variare a seconda che si utilizzi in fase preventiva o curativa. Per quanto riguarda la tintura madre, se ne consiglia l'assunzione di 30 gocce al giorno in fase preventiva: in caso di raffreddore o influenza, invece, bisognerà ripetere l'assunzione nell'arco della giornata. L'estratto secco può evere diversi dosaggi: solitamente le dosi di assunzione consigliate vanno dai 250 ai 500 mg per 4 volte al giorno.  In ogni caso è importante attenersi a quanto riportato sulla confezione o ai consigli dell'esperto. L'astragalo può essere poi associato ad altre erbe come l'echinacea, il ginseng, e lo zenzero: la sinergia con queste erbe ne può infatti potenziare l'effetto. Anche in questo caso, però, le associazioni devono essere valutate con un esperto o il naturopata.

Controindicazioni

Non esistono studi estensivi sull'estragolo che ne certifichino la sicurezza e l'interazione con gli altri farmaci. Per questo, la somministrazione di questa pianta, nonostante siano riconosciute le sue proprietà terapeutiche, non può prescindere dal consulto con uno specialista. L'astragalo non è consigliato in gravidanza e allattamento e deve essere utilizzato con cautela in caso di pazienti che hanno subito trapianti di organo o che assumono farmaci immunostimolanti o antivirali: anche in questi casi bisogna consultare il medico.

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