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Anna Wintour accusata di razzismo: il Black Lives Matter travolge anche la moda

Il Black Lives Matter, il movimento di protesta contro ogni forma di razzismo nato dopo la morte di George Floyd, ha travolto anche la moda. Anna Wintour è stata accusata di aver attuato atteggiamenti discriminatori negli uffici di Vogue, dove i dipendenti neri sarebbero stati trattati in modo differente a causa del colore della pelle.
A cura di Valeria Paglionico
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Black Lives Matter è il movimento di ribellione a ogni forma di razzismo nato dopo la morte di George Floyd, evento che ha scatenato innumerevoli manifestazioni e rivolte in ogni parte del mondo. Sono passate diverse settimane dalla tragedia ma il grido di protesta non accenna a fermarsi, addirittura nelle ultime ore ha travolto anche il mondo della moda. A essere finita al centro delle polemiche è Anna Wintour, la direttrice di Vogue, accusata di essere stata fortemente discriminatoria negli uffici della nota rivista. Diet Prada, l'account più temuto del settore, ha infatti raccolto le testimonianze di alcuni dipendenti che sarebbero stati trattati in modo "diverso" dai colleghi a causa del colore della loro pelle.

Anna Wintour, la reazione alle accuse di razzismo

Stipendi al ribasso, straordinari non pagati, nepotismo, bullismo, sono solo alcune delle storie di discriminazione denunciate da collaboratori ed ex collaboratori di Vogue. Shelby Ivey Christie, ad esempio, che fu media planner del magazine nel 2016, ha definito la sua esperienza "la più impegnativa e squallida della vita". Come se non bastasse, i numeri parlano chiaro: in 127 anni solo un fotografo nero ha firmato una copertina della rivista e solo 21 donne nere hanno conquistato la cover. La Wintour si è vista costretta a intervenire personalmente per mettere a tacere le polemiche. In una lettera inviata ai dipendenti e diffusa da Page Six, ha scritto:

Mi rivolgo specialmente ai membri neri del nostro team. Posso solo immaginare cosa stiate passando in questi giorni. Voglio dire in maniera chiara che so che Vogue non ha fatto abbastanza per promuovere e dare spazio a giornalisti, scrittori, fotografi, designer e creativi neri. Noi stessi abbiamo fatto degli errori pubblicando immagini o storie che possono essere risultate dolorose o intolleranti. Mi prendo la piena responsabilità di questi errori.

La sfida social per promuovere l'uguaglianza nella moda

Se da un lato Vogue avrebbe dato troppo poco spazio alle persone nere nel corso della sua storia, sui social è nata un'iniziativa molto particolare per rimediare. Si chiama #VogueChallenge e consiste nel condividere su Twitter e Instagram le copertine che sarebbero potute essere, ovvero con meravigliose modelle con la pelle scura. L'hashtag è diventato virale e viene ormai considerato un vero e proprio grido di protesta, nella speranza che presto si comincino a dare davvero a tutti le stesse opportunità, a prescindere dal colore della propria carnagione. In molti, inoltre, chiedono a gran voce di realizzare una versione africana della nota rivista, progetto di cui si parla già da tempo.

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