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Allosessuale, asessuale e demisessuale: cosa significano questi termini e perché riguardano tutti

Ormai siamo quasi tutti familiari con la sigla LGBTQIA+. C’è un termine però che è relativamente recente e ancora ampiamente sconosciuto: allosessuale. Cosa significa? Per capirlo, bisogna fare un passo indietro e partire dalla definizione di asessualità. Con una premessa: molte persone lo sono ma non lo sanno.
A cura di Beatrice Manca
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foto via Pexel
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Quando si parla di orientamento sessuale spesso si fa confusione sui termini: tutti più o meno conoscono la distinzione tra eterosessuale e omosessuale, ma sulle persone bisessuali c'è ancora molta confusione (e molti pregiudizi). Le cose si complicano di più quando si tratta di definire intersessualità e asessualità, per esempio. Eppure sono tutte sfere incluse nella famosa sigla LGBTQIA+. C'è un termine però che è relativamente recente e ancora ampiamente sconosciuto: allosessuale. Cosa significa? Per capirlo, bisogna fare un passo indietro e partire dalla definizione di asessualità. Con una premessa: in questo ambito le definizioni non hanno mai confini precisi, perché la lingua si evolve seguendo i cambiamenti della società, e ogni persona può dare una sfumatura di significato diverso al termine in base alla propria esperienza.

Cosa significa essere asessuale

Tutti questi termini – eterosessuale, bisessuale, asessuale – hanno a che vedere con la sfera dell'orientamento sessuale, cioé della naturale pulsione ad avere (o non avere) incontri intimi con altre persone. Chi è asessuale non prova attrazione sessuale verso le altre persone, o ne prova poca. L'asessualità è uno spettro che comprende varie sfumature e vari gradi. Attenzione: non significa solamente non avere rapporti. Si può scegliere di rinunciare al sesso per infiniti motivi, ma sentire comunque chiaramente l'impulso. Inoltre, l'asessualità non c'entra nulla con i sentimenti: le persone asessuali possono innamorarsi e instaurare relazioni romantiche.

Che significa essere allosessuale

Il modo più semplice per definire l'allosessualità è per esclusione: chi non si riconosce come asessuale è allosessuale. Quindi chiunque sperimenti attrazione sessuale, a prescindere dal proprio orientamento. Lesbiche, gay, etero o bisessuali ricadono sotto la più ampia definizione di allosessuali. Il termine infatti è nato proprio all'interno della comunità asessuale per normalizzare il proprio orientamento: in questo modo di mettono le due sfere di persone in una condizione di parità mentre prima una era considerata "la norma" e l'altra "l'eccezione". Anche se i due termini indicano cose quasi opposte, nulla vieta che persone asessuali e allosessuali si innamorino e instaurino relazioni felici e appaganti.

Chi sono i demisessuali

La cosa importante è distinguere l'orientamento sessuale dall'orientamento romantico: in termini semplici, ci si può innamorare e si possono avere relazioni anche senza provare desiderio sessuale, e viceversa. L'asessualità è uno spettro: c'è chi non sente affatto il desiderio di avere rapporti, e chi lo sente solo in determinate circostanze (in questo caso si parla di grey-sexual). Ma c'è anche chi prova quel tipo di attrazione solo con determinate persone, come conseguenza di un legame emotivo molto forte: in questo caso si parla di demisessuali. Conoscere le parole corrette è il primo passo verso una società più inclusiva e accogliente, dove non c'è "la normalità" e "l'eccezione", ma molte identità che convivono insieme, come gli asessuali e gli allosessuali.

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