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Alexander Wang respinge le accuse, ma aumentano i modelli che raccontano le sue molestie sessuali

Alcuni giorni fa il modello britannico Owen Mooney ha accusato attraverso i suoi social il noto stilista Alexander Wang di molestie sessuali. Dopo di lui tantissime altre persone hanno raccontato di aver subito aggressioni da parte dell’ex direttore creativo di Balenciaga. Quest’ultimo si è detto completamente innocente ed estraneo ai fatti.
A cura di Giusy Dente
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L'anno non è cominciato nel migliore dei modi per Alexander Wang, finito al centro di una serie di accuse di molestie sessuali che si stanno espandendo sempre più. Tutto è cominciato dal modello britannico Owen Mooney, che su TikTok ha raccontato un episodio spiacevole avvenuto nel gennaio 2017: una molestia sessuale subita da un noto esponente del fashion system, appunto il 37enne stilista americano di origini taiwanesi. Dopo Mooney si sono fatte avanti altre persone che hanno raccontato le loro esperienze, tutte ricondivise su Instagram da Shit Model Management, che si occupa di scandali nel mondo della moda. Così è emerso il quadro di una serie di reiterati abusi ai danni di modelli uomini e trans, alcuni aggrediti dopo essere stati drogati. Dopo diversi giorni di silenzio, il designer ha dato la sua versione dei fatti, dicendosi totalmente estraneo a queste vicende.

Alexander Wang si difende

A The Guardian Alexander Wang si è definito una vittima di «affermazioni grottescamente false». L'ex direttore creativo di Balenciaga si è detto estraneo alle accuse di Mooney: «Negli ultimi giorni ho ricevuto una serie di accuse infondate che i social media hanno erroneamente amplificato, citando fonti segrete e/o anonime con zero prove o verifiche dei fatti. Vedere queste bugie sulla mia persona è stato esasperante. Non sono mai stato coinvolto nel comportamento atroce descritto e non mi comporterei mai nel modo in cui è stato affermato». Ha respinto anche quelle che vi hanno fatto seguito, per esempio quella della modella trans Gia Garrison, che a The Guardian ha raccontato che Wang avrebbe cercato di abbassarle la biancheria intima durante una festa. Al momento non è in corso un’azione legale. Sul suo account Instagram personale Wang ha ringraziato coloro chi lo sta supportando e ha dichiarato a Vogue: «Contrariamente a quanto è stato detto non ho mai approfittato sessualmente di qualcuno senza consenso. Inoltre non ho mai abusato del mio status o della mia fama a mio vantaggio».

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Le vittime contro l'industria della moda

Dopo la difesa di Alexander Wang il modello Owen Mooney è tornato a esporsi sui suoi social, pubblicando un lungo sfogo pieno di rabbia e amarezza e lanciando l'hashtag #UsToo. «Il silenzio dell'industria della moda è abbastanza assordante» ha scritto, dicendosi deluso dal fatto che le presunte vittime di Wang non abbiano avuto alcun tipo di supporto. Nessuno è stato creduto e sostenuto, a differenza delle vittime del movimento #MeToo. A suo dire non c'è stata una presa di posizione netta: «Questo è il motivo per cui così tante accuse nei suoi confronti vengono spazzate via sotto il tappeto, insieme ad altre accuse a figure di spicco della moda» ha scritto. Il ragazzo ha anche dato una sua personale spiegazione al fenomeno: «Non posso fare a meno di chiedermi: questo ha qualcosa a che fare col discorso su uomini, queer e trans? Esiste l'ideologia secondo cui non siamo vittime di violenza sessuale?». Per questo Mooney ha chiesto che lui e tutti gli altri che coraggiosamente hanno raccontato il loro dolore vengano trattati alla pari delle donne del movimento #MeToo: «Abbiamo bisogno di essere presi sul serio. Accade anche a noi e la risposta dovrebbe essere uguale» ha concluso su Instagram.

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