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Acquistare un falso? Se è di moda sì: per molti giovani è una scelta consapevole

Scarpe, borse, vestiti firmati, pubblicati sui profili Instagram di migliaia di giovani, che sembrano usciti dal front row delle ultime passerelle. C’è solo un problema: in molti casi si tratta di prodotti contraffatti e in molti casi si tratta di una scelta consapevole. A dirlo è il report dell’International Trademark Association.
A cura di Beatrice Barbato
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Firmati da capo a piedi, sfoggiano sui loro profili Instagram look alla moda e pezzi delle ultime collezioni. Borse, scarpe e abiti così costosi da farci chiedere come possano poter affrontare tutte quelle spese così tanti giovani della Z Generation, i nati tra il 1995 e il 2010. A risolvere il mistero è il report dell’International Trademark Association, l’associazione globale a sostegno dei marchi: in molti casi si tratta di prodotti fake, acquistati in maniera consapevole. Sugli oltre 4.500 ragazzi intervistati in 10 Paesi, il 79% ha dichiarato di aver acquistato prodotti contraffatti nell’anno precedente, mentre per l’Italia il dato si aggira attorno al 59%. Un potere d’acquisto limitato è sicuramente tra le cause principali che spingono i giovani a questa scelta, ma anche l’accuratezza con cui molti prodotti vengono replicati, tali da renderli difficilmente riconoscibili agli occhi meno esperti. In Italia sempre secondo il report, il 56% dei giovani si è dichiarato, ad esempio, soddisfatto per la qualità di quanto acquistato, soprattutto in rapporto al prezzo.

Il commercio di prodotti contraffatti non è in calo

«Se la priorità nella lotta contro la contraffazione è la sicurezza dei consumatori, dobbiamo anche riconoscere l'opportunità durante la stagione dello shopping di educare i giovani consumatori e cambiare per sempre il loro atteggiamento nei confronti della contraffazione – ha dichiarato il Etienne Sanz de Acedo, il ceo dell’International Trademark Association –  I marchi hanno un ruolo centrale da svolgere in questo sforzo e possono avere un impatto duraturo sulla produzione e sulla vendita di prodotti falsi in tutto il mondo». Il commercio di prodotti contraffatti, però, è tutt’altro che in calo. Si stima che entro il 2022 il ricavato ammonterà a 2,81 trilioni di dollari, contro 1 trilione di dollari del 2013. È per contrastare questo dilagante fenomeno che sono nate campagna di sensibilizzazione come quella promossa proprio dall’INTA, dal titolo Unreal. Diffusa su tutti i canali social, grazie a mini video o foto di confronto, cerca di spiegare in che modo poter riconoscere un prodotto contraffatto: dagli iPhone senza un numero di serie riconosciuto, al QR code all’interno degli Ugg, fino al logo Beats stampato sul cavo degli auricolari.

Se c'è ancora chi preferisce acquistare pochi pezzi ma originali e di qualità, la  tendenza del "tutto purché di marca" è  sempre più diffusa. Come fossero usciti dal front row delle ultime passerelle, molti ragazzi avvertono come impellente questa necessità di comprare tutto ciò che in questo momento va di moda e che sia originale o solo una copia poco importa. Il risultato è un gran numero di persone in pose spesso plastiche e vestite nello stesso modo, che acquista un paio di scarpe, una borsa, o quel paio di occhiali appena uscito e lo indossa, giusto il tempo di uno scatto per Instagram, in attesa di qualche like.

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