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Abiti che ricordano le divise dei deportati ebrei: Urban Outfitters sotto accusa

Urban Outfitters è il marchio finito sotto accusa per la produzione di una collezione di abiti a righe e con un triangolo rosa. La fantasia ricorda le uniformi dei deportati nei campi di concentramento. Il triangolo rosa veniva utilizzato infatti per riconoscere gli ebrei omosessuali.
A cura di Valeria Paglionico
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Il marchio Urban Outfitter negli ultimi tempi sta facendo parlare di sé per degli indumenti molto particolari lanciati sul mercato. Si tratta di una collezione di vestiti, realizzati con un tessuto a righe grigie e bianche con un triangolo rosa rovesciato, che ricorda le divise che venivano fatte indossare agli ebrei nei campi di concentramento. Il mondo della moda non è nuovo a questi “passi falsi”. Solo qualche mese fa, il marchio Zara era finito sotto accusa per aver prodotto una maglia per bambini che ricordava le uniformi dei deportati, con tanto di stella gialla sul petto.

La Anti-Defamation League, un famoso gruppo anti-semita, ha inviato un messaggio a Urban Outfitters, sollecitando la società a cessare la vendita di questi abiti. Sul loro sito si legge infatti:

Che sia intenzionale o meno, questo motivo a righe con un triangolo rosa è profondamente offensivo e non deve far parte della cultura popolare. Esortiamo Urban Outfitters a rimuovere immediatamente dai suoi negozi online il prodotto, che ricorda l’abbigliamento imposto alle vittime dell'Olocausto.

Il triangolo rosa rovesciato, infatti, era il simbolo con cui i nazisti riconoscevano i prigionieri omosessuali. Per il momento, l’articolo non è tra gli abiti venduti online, forse Urban Outfitters lo ha già ritirato dal mercato, anche se non ha dato ancora nessuna conferma.

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