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A Marina Spadafora il premio Domina per le eccellenze femminili: “Siamo vittime del patriarcato”

Marina Spadafora (coordinatrice nazionale di Fashion Revolution) è una delle vincitrici del Premio Domina istituito da Sky per premiare le donne che hanno lavorato in nome dell’empowerment femminile, portando avanti progetti per le altre donne. A Fanpage.it ha raccontato quali sono le battaglie che ha particolarmente a cuore.
A cura di Giusy Dente
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Marina Spadafora, vincitrice del Premio Domina di Sky
Marina Spadafora, vincitrice del Premio Domina di Sky

I libri di storia ci hanno tramandato le avventure di valorosi condottieri e audaci imperatori, uomini assetati di potere disposti a tutto nel nome di Roma. Ma cosa accadeva nelle case di questi personaggi? Lo sguardo offerto nella nuova serie Sky Original Domina è diverso: è un'ottica femminile, perché erano le donne a fare la differenza con le loro decisioni e con la loro capacità di imporsi su mariti, padri e fratelli, anche in modo del tutto silente, ma ugualmente incisivo. Livia Drusilla, terza moglie di Augusto, con astuzia e intelligenza riuscì a fare la differenza e oggi è ricordata come icona di tutti i valori dell’empowerment femminile. Proprio a lei è intitolato un premio istituito quest'anno da Sky, consegnato per premiare donne che si sono distinte per il loro impegno nei confronti delle altre donne. Il Premio Domina, infatti, è stato assegnato a donne che hanno fatto la differenza, mettendo davanti a tutto passione, determinazione, forza, coraggio e ingegno: gli stessi valori che hanno reso Livia Drusilla la donna più influente dell’antica Roma. Marina Spadafora è stata premiata per i suoi progetti di empowerment femminile nel settore tessile. Li ha raccontati a Fanpage.it.

Etica ed estetica: il lavoro di Marina Spadafora

La stilista Marina Spadafora ha collaborato con Prada, Ferragamo, Miu Miu ed è ambasciatrice di Moda etica nel mondo, materia che insegna anche in prestigiose accademie in Italia e all’estero. Il suo lavoro si focalizza sul sociale e sull'ecologia, perché profondamente convinta che l’etica e l’estetica possano coincidere. Non a caso ha un motto ben preciso che porta avanti da tempo: "Fashion with a Mission: è come descrivo il lavoro che faccio. Ed è anche un progetto a cui lavoro da un po': creare una piattaforma dove linkare giovani brand sostenibili e artigiani andando a fare documentari e filmati in vari Paesi del mondo, Italia compresa, per vedere queste sinergie in atto. I giovani designer portano freschezza alla manualità degli artigiani, che danno qualità e spessore ai loro prodotti". Ma Marina è anche la coordinatrice nazionale italiana di Fashion Revolution, dal 2014: "È un movimento per creare consapevolezza tra i consumatori: ogni volta che acquistiamo qualcosa votiamo per il mondo che vogliamo. Nasce nel 2013 quando in Bangladesh crolla il Rana Plaza di Savar, un polo produttivo, uccidendo circa 1000 persone e ferendone più di 2000. Fashion Revolution si concentra prevalentemente sull'aspetto sociale della sostenibilità. Ci vogliono leggi che obblighino i brand a farci sapere dove e come sono fatti i capi. Fino a che non avremo queste leggi sarà difficile avere trasparenza su questi temi".

Marina Spadafora
Marina Spadafora

Una donna che lavora per le altre donne

Il premio Domina, che arriva dopo altri riconoscimenti, intende celebrare il lavoro di Marina Spadafora e il suo impegno in nome di tutte le donne, in un'ottica di empowerment e uguaglianza. A Fanpage.it ha spiegato: "Sono contenta di questo premio, perché sono momenti in cui si riconosce il lavoro di una persona in un certo settore per le cause in cui crede. Il premio mi è stato dato in quanto donna, in quanto persona molto attiva nel mondo della moda per far arrivare chiarezza, trasparenza e giustizia ai tanti lavoratori di questo settore. Una delle mie battaglie è per la paga dignitosa, che è diverso dalla paga minima. Questa viene decisa dai governi dei vari Paesi ed è spesso sotto la soglia di povertà, molto lontana da ciò di cui la persona ha bisogno per vivere in maniera dignitosa. In queste famiglie diventa necessario mandare a lavorare anche i figli. La ragione principale del lavoro minorile è che le persone non vengono pagate dignitosamente". Purtroppo ciò riguarda soprattutto le donne: "L'80-85% della forza lavoro della filiera moda è femminile. È una delle industrie a più alta manualità che conosciamo: ancora ci sono persone che cuciono, tagliano, ricamano. In tanti Paesi è ancora tutto fatto a mano e le donne sono sfruttate brutalmente, nel senso che hanno pochi diritti, non hanno leggi a tutela dei lavoratori, non ci si può unire in sindacati e quindi la situazione è grave".

L'Italia è un Paese per donne?

Pur avendo a che fare con realtà lontane dove lo sfruttamento delle lavoratrici è una consolidata e drammatica realtà, Marina Spadafora è consapevole di quanto lavoro ci sia da fare anche in Italia, dove ugualmente le donne sono vittime di un sistema che le ostacola, che non le sostiene adeguatamente: "L'Italia è fanalino di coda sia per retribuzione equa tra uomo e donna che per impiego di donne. Siamo messi male. Siamo vittime di un patriarcato molto forte in questo Paese, di una tradizione culturale e religiosa penalizzante". Il premio Domina è un ulteriore passo avanti nel riconoscere il valore di donne che da anni combattono per i valori dell'empowerment femminile. Livia Drusilla è stata la prima a farsi rispettare in una società maschilista, diventando addirittura l'unica Imperatrice di Roma. In questo modo è stata capace di ridefinire le aspirazioni e le ambizioni del genere femminile, elevandole allo stesso livello di quelle del genere maschile. A distanza di millenni c'è ancora del lavoro da fare, perché le discriminazioni in base al sesso sono una diffusa realtà. Combattere certi stereotipi e certi pregiudizi è fondamentale affinché si possa parlare di una piena realizzazione dei diritti delle donne.

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